Lancia l’allarme, Acimac, l’associazione che rappresenta i costruttori italiani di macchine per ceramica, in ordine ai dazi Usa già imposti su acciaio, alluminio e loro derivati.
"Le misure adottate dal governo statunitense stanno già impattando su linee di scelta e smaltatura, tra le macchine principali del processo produttivo delle ceramiche".
I dazi, entrati in vigore lo scorso 12 marzo, sono saliti dal 10 al 25 per cento ed è importante sottolineare, scrive l’associazione, "che la produzione statunitense di piastrelle è a forte impronta italiana, avendo l’assoluta maggioranza delle aziende capitale italiano".
In gioco ci sono, ad avviso di Acimac, la sostenibilità dei costi e più in generale la competitività delle esportazioni europee.
"Oltre a penalizzare i costruttori di macchine, tali misure – scrive Acimac - potrebbero avere un impatto indiretto anche sulla produzione ceramica ’made in Usa’ di matrice italiana".
Aggiungendo difficoltà ad un comparto, come quello delle tecnologia italiana per ceramica, che segna il passo: il fatturato 2024 (attestatosi 1,8 miliardi) ha fatto registrare un calo del 24% rispetto al 2023 e le prospettive per il 2025 escludevano una ‘ripresa’ attesa non prima del 2026.
s.f.