di Stefano Marchetti
Come un cielo trapunto di stelle (anzi, di étoiles), anche quest’anno la stagione di balletto "Modena Danza" del teatro Comunale Pavarotti Freni spazierà fra i generi e le generazioni, grazie a compagnie e ospiti di primissimo piano. "Ci piace offrire un panorama delle novità e delle grandi compagnie internazionali", ammette il maestro Aldo Sisillo, direttore del Comunale. "Andiamo avanti consolidando la qualità della proposta", sottolinea il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, tra l’altro in una città che ama moltissimo la danza, come dimostrano le numerose, validissime scuole presenti sul territorio, "un patrimonio che vogliamo continuare a valorizzare", aggiunge Andrea Bortolamasi, assessore comunale alla cultura. Da parte sua, la Fondazione di Modena presieduta da Matteo Tiezzi, conferma il suo sostegno, "perché qualità – afferma – chiama qualità".
Non più suddiviso in due tranche, come negli anni scorsi, il cartellone di danza del Comunale offre 11 titoli, con la possibilità comunque di acquistare carnet da cinque spettacoli, a prezzi anche molto agevolati per giovani e studenti. Su tutta la stagione splendono due stelle: quella di Sergio Bernal, miglior ballerino del 2023, che il 18 novembre con Giada Rossi presenterà "Rodin", in un dialogo fra scultura e danza, e quella dell’ammirata e celebratissima Natalia Osipova, già prima ballerina del Bolshoi di Mosca, che ha lasciato nel 2013 per il Royal Ballet di Londra, che chiuderà il cartellone il 28 maggio con il gala "Force of Nature".
Il programma si aprirà il 7 novembre con Ailey II, la formazione dei giovani talenti newyorkesi dell’Alvin Ailey American Dance Theater: due brani, "Freedom Series" e "The Lark Ascending" saranno in prima italiana. Dalla Grande Mela arriverà (il 5 aprile) anche la compagnia della coreografa Yue Yin che ha sviluppato un ‘vocabolario’ fra danza popolare cinese e danza contemporanea. E newyorkese è anche la Paul Taylor Dance Company che il 24 gennaio porterà al Comunale tre perle del suo repertorio, fra cui "Airs", puro lirismo sulle note di Haendel. Italianissimi, ma ormai da anni di casa a Madrid, sono invece Antonio De Rosa e Mattia Russo, fondatori del collettivo Kor’Sia che il 20 marzo torneranno a Modena con "Igra", scrittura coreografica fra passato e presente. E non possiamo dimenticare i grandi classici come "Il lago dei Cigni", nella coreografia originale di Marius Petipa, che vedremo il 1° febbraio con il Balletto dell’Opera di Tbilisi (Georgia) sotto la guida di Nina Ananiashvili.
Fra le proposte di alto livello ‘made in Italy’, ecco il 21 novembre il Balletto di Roma con "Giulietta e Romeo" nella versione originale che Fabrizio Monteverde firmò già nel 1989, il 17 gennaio "Cultus" di Roberto Zappalà che torna ad affrontare il tema della spiritualità cristiana, e il 16 aprile Aterballetto con le nuove creazioni di Philippe Kratz, Diego Tortelli e Iratxe Ansa e Igor Bacovich (sulla "Rapsodia in blu" di Gershwin). E come evento speciale, il 6 febbraio, "La danza nella Divina Commedia" realizzato dalle scuole di danza di Modena: i versi di Dante ‘cantano’ il movimento, e lo spettacolo (con una drammaturgia tratta dalla tesi di Giulia Pugnaghi) li fa diventare vita, passione, emozione. In una parola, teatro.