Modena, 10 dicembre 2024 – Un investigatore privato per ‘scavare’ tra i misteri di Vitriola, per ricostruire gli ultimi incontri, le ultime passeggiate di Daniela e per capire con chi avesse parlato in paese prima di sparire. Ad assoldarlo Fausto Gianelli, l’avvocato di fiducia di Domenico Lanza. Parliamo del 67enne in carcere per detenzione di armi clandestine ma, soprattutto, indagato per il sequestro di Daniela Ruggi, la 31enne scomparsa dalla frazione di Montefiorino dal 20 settembre scorso.
Un atto dovuto, non dimentichiamolo, per permettere agli inquirenti di indagare a fondo e, soprattutto, di setacciare ogni angolo dell’abitazione dell’uomo, a Polinago. La casa di Lanza è sotto sequestro poiché a breve sarà effettuato un sopralluogo del Ris. Ieri mattina l’avvocato Gianelli si è recato in carcere per far visita a Lanza. “Sta malissimo e spera di uscire presto dal carcere – spiega –. Cammina male a causa di un infortunio risalente ad anni fa. La frequentazione con Daniela sarebbe iniziata poco tempo fa, lo scorso agosto. Dopo un primo pranzo insieme l’avrebbe vista qualche altra volta – spiega ancora Gianelli – in quattro occasioni sarebbe andata a casa del mio cliente, poi sarebbero andati fuori a pranzo qualche altra volta”.
Secondo il legale gli ultimi contatti tra il 67enne e Daniela risalirebbero alla settimana prima della scomparsa, tra il 7 e il 10 settembre. “Non sapeva neppure della visita del 18 in ospedale: voleva aiutarla e ha sottolineato di non averle mai fatto del male”. Nei prossimi giorni saranno gli uomini del Ris ad effettuare un sopralluogo casa dell’indagato. I carabinieri ‘cercheranno’ eventuali tracce biologiche e qualsiasi altro elemento riconducibile alla 31enne.
A spiegare in che modo condurrebbe gli accertamenti è l’ex comandante del Ris, generale Luciano Garofano. “Senza criticare l’operato degli inquirenti – lungi da me –, in considerazione del fatto che il signor Lanza era stata l’ultima persona, secondo la procura, ad aver visto Daniela Ruggi avrei organizzato molto prima un sopralluogo nella sua abitazione – sottolinea –. Questo non getta dubbi sull’estraneità del signor Lanza ma sappiamo che tra l’indagato e la signora Ruggi c’erano rapporti: io non avrei esitato ed ora accelererei questo tipo di attività. Dove? Nelle pertinenze dell’abitazione del signor Lanza, nell’auto e, ovviamente in ogni locale della casa. Prima, però, parlerei con l’indagato, approfondirei le sue dichiarazioni perché il suo racconto è prezioso per la vita di questa donna, compreso tutto il mondo con cui si relazionava. Parliamo di una persona con problematiche personali e le dichiarazioni di Lanza sono uno snodo fondamentale”.
Per quanto riguarda il dettaglio delle ‘operazioni’ Garofano sottolinea: “Nelle mie lezioni, nei miei corsi dico sempre che una delle armi più potenti per un investigatore è la tempestività e la mancanza della stessa nell’acquisizione di telefoni, sistemi di videosorveglianza, sopralluoghi porta a perdere elementi che non possono essere purtroppo recuperati. Procederei comunque con l’acquisire ciò che non è stato acquisito in termini di video, dispositivi informatici dopo un accurato sopralluogo all’interno dell’abitazione, alla ricerca di tracce latenti, ovvero materiale lavato in funzione di un possibile reato commesso. Come si procede? Prima alla ricerca di tracce evidenti: qual è l’ambiente dove viveva e dove ha ospitato la signora Ruggi? Una volta che l’indagato ha raccontato nei particolari quante volte si sono visti, dove la ospitava e in che cosa consisteva l’ospitalità si procede con la ricerca delle tracce evidenti o latenti attraverso luci forensi e luminol a casa e nell’auto: mi pare un’attività doverosa e va effettuata quanto prima”. Ma non tutto ‘gira’ attorno a Vitriola. Gli amici di Daniela sollevano dubbi anche sulle sue ‘frequentazioni’ alla stazione di Sassuolo. Era stata vista più volte al bar in compagnia di gruppi di cittadini stranieri che nessuno però conosce.