Dal Madagascar a Pievepelago. Mercoledì don Luca Fornaciari tornerà al paese d’origine familiare di Pievepelago (la madre è di ponte Modino), con un incontro testimonianza della sua esperienza dall’ottobre 2017 in Madagascar. Don Luca, sassolese, da 7 anni è parroco a Manakara, cittadina di 35 mila abitanti nel sud-est del Madagascar. In questi anni ha affrontato varie problematiche, tra cui l’aiuto a sfollati di altre regioni colpiti dalla carestia a causa dei cambiamenti climatici. Ora vi è un forte impegno in un progetto rivolto a giovani universitari del Madagascar che coinvolgerà l’università di Modena. L’incontro di mercoledì nel Pelago, aperto a tutti, si terrà alle ore 18.15 davanti all’oratorio della Madonna dei Renacci a Modino, organizzato dall’ass.ne pievarola Bambininsieme: ‘Anche quest’anno, grazie alle offerte ricevute, ci sarà, da parte della nostra associazione -dicono i referenti- un piccolo sostegno ai suoi importanti progetti. Grazie a chi sarà presente e grazie a chi ci è sempre vicino!’ Si parlerà anche del Progetto Alba: il primo polo universitario nella regione sud-est del Madagascar: "Per dare continuità al progetto – precisa don Luca, tornato in Italia proprio questa iniziativa- stiamo stringendo accordi con l’università di Modena e Reggio Emilia, con la firma di una convenzione affinché chi consegue brillantemente la laurea triennale in Madagascar, possa fare la laurea specialistica in Italia. Se tutto va bene, a febbraio del prossimo anno arriveranno i primi ragazzi. Avrò anche l’occasione di presentare il progetto nei dettagli, in incontri aperti a tutti, e faremo il possibile per divulgarlo in altri momenti. Infine, ci darà una mano l’Università Cattolica di Lille in Francia per adeguare i piani didattici alle conformità europee e poter permettere così la realizzazione degli scambi". "Costituire un’università in terra di missione – dice don Luca – è nata da un’idea della Chiesa che, già da tempo, incentiva nel Terzo mondo, oltre ad una logica assistenziale, anche un investimento nella cultura e formazione dei giovani. In Madagascar stiamo lavorando affinché ogni zona abbia un polo culturale universitario. Ad oggi, nel sud-est dell’isola, ne siamo completamente sprovvisti, quindi spronato dal vescovo del luogo, sapendo che stavo già aiutando alcuni giovani nel percorso scolastico, abbiamo iniziato a pensare ad una soluzione". "La nostra -prosegue don Luca- è una zona con prospettive di crescita ma che cade spesso in deficit; è un paradosso dovuto al fatto che i giovani più capaci e formati, sono costretti ad abbandonare la regione per studio o lavoro, andando in altre città o all’estero e finiamo per perdere una ricchezza vivace e importante".
g.p.