PAOLO TOMASSONE
Cronaca

"Skipass, da quando si è deciso di togliere le piste non era più attraente"

Il fondatore e ideatore della kermesse, Luigi Belluzzi

"Da quando si è deciso di togliere le piste non era più attraente"

"Da quando si è deciso di togliere le piste non era più attraente"

Modena, 5 luglio 2024 – Sono passati tanti anni dall’invenzione dello slogan "L’inverno comincia a Modena". Niente di più azzeccato: Skipass era davvero la "punta di diamante" per il settore, "tutti, davvero tutti, dovevano passare da qui", dagli imprenditori ai turisti che per raggiungere le Alpi e le Dolomiti dovevano far tappa alla fiera di Modena. Di passato e di futuro ne abbiamo parlato con Luigi Belluzzi che ha inventato quello slogan nel 1994 e ha creduto in quel progetto fino al 2014, anno in cui la manifestazione è stata ceduta a BolognaFiere. Architetto, qual è la sua reazione alla notizia della fine di Skipass?

"Era una notizia annunciata, ventilava nell’aria che la manifestazione aveva perso un po’ di mordente. Ormai la storia era segnata e l’annuncio sarebbe arrivato se non quest’anno il prossimo".

Da quando la manifestazione ha smesso di essere ‘attraente’? "Da quando si è deciso di togliere dal programma le iniziative di animazione, le piste da discesa e quelle del fondo. Da questo si è percepito che non c’era più la volontà di investire e il pubblico ne ha risentito. Diciamo che il ‘sentiment’ sulla manifestazione non era proprio esaltante nelle ultime edizioni".

Di chi è la responsabilità?

"Il colpo di grazia probabilmente l’ha dato il Covid. A questo si deve aggiungere la non volontà di investire sul segmento e di abbandonare la gara di Coppa del mondo di Big Air".

Dalla fiera dicono che il progetto non era più sostenibile economicamente.

"Penso sia un esempio eclatante del mercato fieristico di oggi. La crisi di Skipass deriva dalla mancanza di attenzione da parte delle aziende di sci che hanno sempre fatto fatica a partecipare, proprio loro che dovevano essere le prime attrici essendo una manifestazione unica in Italia sullo sport e sul turismo invernale. Poi è mancata sicuramente la volontà politica. Non entro nel merito perché da anni ne sono fuori, dopo aver ceduto il marchio a BolognaFiere".

Era un progetto corale, quindi le colpe vanno condivise, non crede?

"Certamente le altre forze in campo, dalla Fisi alla Regione, dagli enti locali alla Camera di commercio hanno fatto la loro parte, ma non so fino a che punto sono state coinvolte. Comunque BolognaFiere che su questo mercato fa la differenza e avrà avuto l’ultima voce in capitolo".

Potremo rivedere Skipass alla fiera di Modena?

"Nel mercato complessivo delle manifestazioni non c’è niente di peggiore che prendere in mano una cosa che si è chiusa. Ed è difficile che possa succedere a Modena. È ventilata la voce di un interessamento da parte di Verona o di Milano, ma credo che sia abbastanza difficile. Bisogna lasciar decantare, cercare di comprendere i veri motivi della decisione presa e solo allora ragionare se ne vale davvero la pena rilanciare un progetto di questo tipo che all’epoca produceva un indotto molto importante per il territorio, tra ristoranti e alberghi. Ci deve essere la volontà pubblica per portarlo avanti e per mantenerlo vivo e interessante. Anche se, a dir il vero, quando l’abbiamo inventato i contributi pubblici erano pochi e abbiamo lavorato molto con i mezzi dei privati".

Perché nel 1994 avete deciso di realizzarlo proprio a Modena? "Avevamo dei vantaggi evidenti, un’eco mediatica unica con Alberto Tomba e Giuliano Razzoli e a quella che proveniva dallo sci di fondo di Frassinoro. Quando dicevamo ‘L’inverno comincia a Modena’ era bellissimo pensare che una provincia di pianura potesse dare il ‘la’ alla stagione invernale sulle Dolomiti, questo per la voglia e l’attenzione che c’era da parte di tutti su questo comparto. E questo ci ha dato sempre ragione: eravamo la punta di diamante del turismo nazionale, tutti andavamo sulle Dolomiti e sulle Alpi passando da Modena; il modenese, il bolognese e il reggiano era un cliente importante per tutto l’apparato Alpino per cui venivano volentieri a farsi pubblicità da noi".

Lei dice di essere uscito dal giro, ma se qualcuno le chiedesse un contributo...

"Io sono rimasto attaccassimo a questa manifestazione, se ci fosse qualcuno interessato a prendere in mano questa nuova sfida e avesse bisogno delle competenze e della storia che abbiamo portato avanti in quegli anni, io darei una mano molto volentieri".