E’ un luogo che parla alla storia della nostra città, un luogo incastonato nel centro storico che negli ultimi anni era caduto in uno stato di abbandono profondo, ‘scoprendo il fianco’ ad occupazioni abusive e sgomberi. Un tempo parte del complesso del Monastero delle Benedettine, poi nei secoli destinato a molteplici usi e infine caserma dei carabinieri fino al 2006, l’edificio di via Sant’Eufemia 27 è stato finalmente riconsegnato al cuore cittadino, e al suo futuro, come risposta concreta all’emergenza abitativa sotto la Ghirlandina, in particolare per gli universitari fuorisede. Il nuovo studentato è realtà e i suoi spazi, distribuiti su tre piani che ospitano 18 unità immobiliari, possono accogliere fino a 55 laureandi, ricercatori e dottorandi fuori sede dell’Università. La rigenerazione (curata da Tasca Studio Architetti Associati) vincitrice del Bando Pnrr promosso dal ministero dell’Università - che ha interessato una superficie di circa 3.500 metri quadrati, comprese le ali sud ed ovest della suggestiva corte al piano terra, è il risultato di un investimento complessivo di oltre 8 milioni di euro, con il coinvolgimento di Fondazione di Modena, Comune di Modena e di Investire SGR (Gruppo Banca Finnat), gestore del Fondo Emilia Romagna Social Housing (Ferh), partecipato, tra gli altri, dal Fondo Investimenti per l’Abitare, gestito da CDP Real Asset sgr (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), dalla stessa Fondazione di Modena, Unicredit Spa e le principali fondazioni territoriali. Ieri il taglio del nastro ufficiale in via Sant’Eufemia: presenti l’assessora al Rapporto con l’Università, Federica Venturelli; il rettore di Unimore, Carlo Adolfo Porro; il presidente di Fondazione di Modena, Matteo Tiezzi; il Responsabile Fondo Fia – Cdp Real Asset Sgr, Livio Cassoli; Head of Residential and Social Infrastructure di Investire Sgr, Paolo Boleso; e il Ceo di Camplus, Maurizio Carvelli. In particolare, il nuovo studentato universitario di Sant’Eufemia metterà a disposizione il 30% dei 55 posti letto ad Ergo, l’azienda regionale per il diritto agli studi superiori, e il 70% dei posti letto a prezzi calmierati. Le soluzioni, arredate e pronte all’uso, prevedono un corrispettivo massimo mensile di 550 euro al mese per la camera singola e 330 euro per il posto letto in doppia, comprensivi di utenze.
La gestione degli universitari è affidata a Camplus, primo operatore di student-housing in Italia, che con l’apertura della nuova struttura a Modena rafforza una rete già presente in tutta l’Emilia-Romagna. "Siamo in un edificio stupendo, trasformato per essere messo al servizio degli studenti, quindi del futuro – spiega il rettore di Unimore, Porro –. Il 27 per cento dei nostri iscritti è fuorisede e di questi si stima che almeno 500 siano alla ricerca di un alloggio nel cuore cittadino in quanto frequentanti di uno dei tre poli universitari del centro. Il nuovo studentato rappresenta, quindi, una soluzione concreta al fabbisogno di alloggi ed è il primo passo di un percorso che vedrà altre tappe nel 2025 con ulteriori disponibilità". L’assessora Venturelli plaude alla restituzione alla città di "un immobile importante, in particolare alla comunità studentesca, nell’ottica di una risposta sempre più puntuale all’emergenza abitativa di giovani e famiglie". Per Tiezzi "lo studentato è un luogo dove si incontrano passato e futuro, creando così un nuovo spazio sociale, che è perfettamente il linea con gli obiettivi perseguiti e promossi dalla Fondazione di Modena". Plauso sui social anche dell’ex sindaco Muzzarelli: "Questa è reale rigenerazione".