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Custodia cautelare per Domenico Lanza: armi clandestine trovate in casa

Domenico Lanza in custodia cautelare per possesso di armi clandestine. Il legale: "Erano del padre, collezionista".

Le deteneva con ‘leggerezza’, nonostante si trattasse di armi non registrate, dunque clandestine e potenzialmente ‘attive’. Il gip ha stabilito dunque la custodia cautelare in carcere per Domenico Lanza ma la misura adottata riguarda appunto il solo possesso delle armi, trovate dai carabinieri nel corso di una perquisizione nell’abitazione dell’uomo.

Parliamo di una semiautomatica, di una doppietta, arma antica da caccia, di una pistola a tamburo ma anche di un lanciarazzi oltre a centinaia di cartucce e bossoli. Lanza è stato trovato anche in possesso di quasi duecento grammi di polvere da sparo, contenuti in un barattolo di vetro in camera da letto mentre in auto aveva una "Nunchaku" artigianale, ovvero un’arma con catena metallica.

"Si tratta di armi vecchissime, alcune risalgono al secolo scorso e non sono funzionanti: oggetti di affezione che erano del padre di Lanza, che era un collezionista – precisa il suo legale, l’avvocato Fausto Gianelli –. Quando il mio cliente, deceduto il padre, si è trasferito nell’abitazione di Polinago, le ha trovate e non ha pensato di consegnarle. Nessuna di queste armi pare in grado di sparare, forse una, e abbiamo chiesto una perizia che lo dimostri. Non sparano da decenni e non sono mai state utilizzate da Lanza. Abbiamo chiesto quindi che, espletate queste indagini, possa tornare a casa".

"Il mio assistito ha risposto a tutte le domande del gip, perché ha interesse a collaborare e a far emergere la verità – ha aggiunto il legale –. Lanza è una persona con una memoria confusa ma si ricorda molto bene che, da quando ci fu la sparizione, ovvero quando Daniela Ruggi tornò dall’ospedale di Sassuolo, non l’ha mai più vista o sentita. Il mio cliente, infatti, ha detto di averla vista qualche giorno prima".

Per quanto riguarda l’aver taciuto il possesso degli indumenti di Daniela, invece, l’avvocato sottoline: "Ha spiegato nel corso dell’interrogatorio di non aver detto agli inquirenti di essere in possesso degli indumenti intimi della 31enne poiché non gli è stato chiesto. Può far sorridere ma è così e, per chi conosce Lanza, è comprensibile. Se vi fosse stato qualcosa di poco chiaro non l’avrebbe consegnata spontaneamente".

"Della nuova perquisizione nella sua abitazione – ha chiarito – abbiamo scoperto stamattina alle 9.10 (ieri, ndr). Abbiamo scoperto così che si stavano svolgendo accertamenti anche per la scomparsa della Ruggi ma il mio cliente ha già spiegato che la signora era andata a casa sua più volte. Possiamo immaginarci certo che vengano trovate tracce di un ‘passaggio’ di Daniela".