REDAZIONE MODENA

"Crisi Energica, l’unica salvezza è la vendita"

Soliera, tavolo in Regione per salvare l’azienda di moto elettriche. I sindacati: "Si rischia la cessazione dell’attività produttiva"

La sede di Energica Motor Company di Soliera

La sede di Energica Motor Company di Soliera

"Lo scenario è inquietante, si rischia di essere a un punto di quasi non ritorno". Esprimono tutta la loro preoccupazione i sindacalisti della Fiom Cgil che ieri mattina hanno partecipato in Regione al tavolo di salvaguardia occupazionale per la ‘Energica Motor Company’, l’azienda di Soliera che progetta e produce moto elettriche. Da mesi l’impresa versa in una seria crisi economico-finanziaria, con i 50 dipendenti in contratto di solidarietà (con pagamento diretto da parte dell’Inps) che scade il 22 ottobre prossimo, e sfratto esecutivo del capannone congelato per 120 giorni a seguito di composizione negoziata del debito. Dopo lo sciopero dei lavoratori, una settimana fa innanzi ai cancelli dello stabilimento, ieri in Regione si sono incontrati sindacati, Rsu, la proprietà e la sindaca di Soliera Caterina Bagni. "Dal 23 ottobre i dipendenti saranno senza più solidarietà - affermano Fiom Cgil - quindi abbiamo incalzato l’azienda per esplorare la possibilità di dare continuità all’ammortizzatore sociale. Purtroppo, ci è stato risposto che ad oggi non sono in grado, per motivi economici, di garantire la continuità produttiva".

Nei mesi scorsi ci sono state delle trattative al fine della vendita, ma come proseguono i sindacalisti, "al momento non ci sono acquirenti disposti a subentrare nella proprietà e il Fondo americano Ideanomics che possiede il 75% dell’azienda non mette più liquidità da diversi mesi". A fronte di questo scenario, la Regione ha convocato a stretto giro, per domani mattina, un altro tavolo: "Ci troviamo di fronte ad un bivio: l’azienda dovrà comunicare se è in grado di aprire la cassa integrazione per crisi e quindi riuscire a dare continuità produttiva, oppure, in caso contrario, aprire l’ammortizzatore per cessazione di attività d’impresa". "Seguiamo con attenzione l’evoluzione, con particolare attenzione alle tutele dei lavoratori e alla possibilità di mantenere sul territorio un’azienda strategicamente importante dal punto di vista dell’innovazione tecnologica in chiave di sostenibilità ambientale", aggiunge Caterina Bagni, sindaca di Soliera. Sul punto intervengono anche Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò, candidati di Fratelli d’Italia per il Consiglio regionale, presenti durante lo sciopero dei lavoratori: "Finalmente il tavolo con la Regione sia partito, purtroppo però lo scenario che si profila non è dei migliori. Pertanto, auspichiamo che il governo della regione si faccia parte attiva nell’individuazione di un possibile acquirente che possa salvare la continuità produttiva e i posti di lavoro. Dispiace però prendere atto che il ritardo sia pesante nella presa in carico della situazione e che, forse, un intervento più tempestivo avrebbe potuto delineare un percorso diverso".

Maria Silvia Cabri