Crinale ’maledetto’, nel 2022 lo schianto con sette vittime

Piloti perdono la vita sul crinale dell'Appennino: incidenti fatali e tragedie aeree che hanno scosso comunità. Resti ritrovati dopo giorni di attesa.

Crinale ’maledetto’, nel 2022 lo schianto con sette vittime

Piloti perdono la vita sul crinale dell'Appennino: incidenti fatali e tragedie aeree che hanno scosso comunità. Resti ritrovati dopo giorni di attesa.

Un crinale che ammalia i piloti e poi li inghiotte. Così subdolo che spesso solo dopo tempo, ne restituisce corpi e resti, abbandonando intere comunità a giorni di attesa estenuanti.

Il settantenne Eugenio Chiodi è la vittima più recente. Era il 24 agosto di quest’anno, quando l’uomo, residente a Spezzano di Fiorano, perse la vita a bordo del suo aliante. Era arrivato all’aeroclub di Pavullo a metà mattina e salito sul suo monoposto si era agganciato al verricello; una procedura per lui assolutamente famigliare, eppure il volo, la sua grande passione, gli è stato fatale. Pochi attimi dopo il decollo, nel momento di maggiore slancio del mezzo, lo schianto. A circa 15 metri di altezza, il veicolo si inclinò improvvisamente sulla destra roteando su se stesso e precipitando capovolto al suolo. Lui morì sul colpo.

In una giornata di schiariture e annuvolamenti, anche il sessantunenne Ivano Montanari, perse la vita. Era il 28 gennaio dell’anno scorso, quando, poco dopo il decollo dalla pista dell’aereoporto Bonazzi con il suo Evektor Eurostar di proprietà della Top Gun Fly School, sulla perpendicolare dell’Appennino Modenese, tra Pievepelago e Riolunato, Montanari perse il contatto radio. Innumerevoli furono i tentativi della torre di controllo per ripristinare quel collegamento.

L’ipotesi più acclarata fu quella della scarsa visibilità, perché seppure le previsioni non sconsigliassero di alzarsi in volo, la montagna in quei giorni registrava una debole nevicata. Il crinale invece lo divorò e solo dopo cinque settimane di ricerce restituì, nella zona di Sant’Annapelago nel Modenese, il relitto del veicolo, probabilmente a lungo mimetizzato dalla neve, finito in un canalone; all’interno il cadavere del pensionato, innamorato del volo.

Ma l’incidente più tragico si è verificato l’ 11 giugno del 2022 (in foto): a perdere la vita furono il pilota veneto Corrado Levorin e altri 6 imprenditori. Il loro aereo si erano disperso al confine tra l’Emilia e la Toscana. Venne ritrovato dopo 3 giorni, sul greto del torrente Lama, al passo degli Scaloni, 1.922 metri d’altitudine, dove si schiantò. Vennero rinvenuti due corpi carbonizzati, altri quattro riversi senza vita e un altro schiacciato nella carlinga, mentre l’aereo disintegrato. 7 le vittime totali, un numero così alto non si era osservato neppure durante la tragedia di Charlie Alpha sul monte Ventasso del 1990, quando per la fitta nebbia precipitò l’elicotterò del 118, provocando la morte di tutte e 4 le persone a bordo del velivolo.

Ylenia Rocco