REDAZIONE MODENA

Creme curative su misura grazie alla genetica

Dalla collaborazione tra l’Università e una start-up nuovi prodotti per prevenire l’invecchiamento e ’riparare’ danni già esistenti

Un cosmetico creato su misura e capace di fornire alla pelle tutti gli elementi attivi di cui necessita per prevenire invecchiamento e danni già esistenti. Come? Attraverso lo studio del nostro Dna. Le nuove frontiere della cosmesi scommettono sulla nostra città. Grazie infatti ad una collaborazione tra clinica dermatologica di Unimore e la start up Genetica23 è nato un nuovo modo per la cura e la prevenzione della salute della pelle. La linea più avanzata al mondo di cosmetici personalizzati sulla base del Dna e dello stile di vita, ‘studiati’ attraverso un questionario sulle abitudini di vita e sulla base appunto del Dna. La ricerca condotta al Policlinico ha infatti documentato l’indissolubile legame tra la genetica individuale e i principali tratti metabolici della pelle, la predisposizione all’invecchiamento e alla tipologia di danno da esposizione solare.

Conoscere le esigenze della pelle così nel dettaglio consente di realizzare prodotti antiage efficaci, personalizzati e formulati per riparare e prevenire l’invecchiamento della pelle e garantirne la massima salute e bellezza. La nuova frontiera della cosmesi è stata presentata ieri pomeriggio in via Farini 29 presso il primo store di Genetica23 alla presenza del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, di Giovanni Pellacani, direttore della Clinica Dermatologica Policlinico Umberto I, Università La Sapienza di Roma e già direttore della Clinica Dermatologica del Policlinco e di Enrico Paolo Levi, amministratore delegato e fondatore di Genetica23. "Un progetto che parte come visione: uno dei principi base della democrazia è che siamo creati uguali ma la realtà è che siamo tutti geneticamente diversi", spiega Levi. Il dato genetico è il software della vita e ci fornisce informazioni circa la nostra predisposizione. Abbiamo lavorato con Unimore per capire i principali geni responsabili degli aspetti metabolici della pelle: dalla pelle secca a quella irritabile all’invecchiamento e siamo riusciti ad individuare i geni prima che il danno si manifesti, realizzando prodotti in grado di prevenire e curare i danni. Un progetto – continua Levi – che va avanti da quattro anni. Questa è la prima apertura in italia". Levi spiega come, essendoci un processo complesso rispetto alla normale cosmetica di scaffale necessariamente i prodotti siano più costosi. "Un elemento interessante è che crediamo così tanto nelle loro proprietà che i nostri clienti vengono scannerizzati e dopo tre mesi rinvitati a fare lo stesso percorso registrando via via i miglioramenti. In questo momento la gamma è più limitata perché un solo prodotto ne somma tanti; abbiamo contorno occhi, creme, sieri e maschere detergenti".

Pellacani sottolinea che: "La collaborazione dell’Università è consistita nello sviluppare le modalità di ricerca scientifica adatte a verificare se l’ipotesi che un test genetico potesse predire la modalità di invecchiamento fosse vera. Abbiamo condotto uno studio con metodi di indagine non invasivi su oltre cento soggetti – spiega – caratterizzando gli aspetti dell’invecchiamento sub clinici non ancora visibili e identificando la correlazione di questi con il profilo genetico dell’individuo".