Modena, 11 agosto 2021 - "Il virus è un’entità biologica più intelligente di noi e che vuole sopravvivere, più di certe persone che si affidano alle fake news". Il professor Massimo Girardis, direttore della terapia intensiva del Policlinico e docente a Unimore parla di situazione sotto controllo ma si dice allo stesso tempo molto preoccupato. L’hub di cure intensive è stato riaperto, in passato ha conosciuto una quantità di pazienti ben superiore ma i 6 ricoverati oggi rappresentano comunque un campanello di allarme se consideriamo che ad agosto di un anno fa le rianimazioni erano vuote.
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Com’è la situazione? "La riapertura dei reparti intensivi Covid è proprio un brutto segnale. L’anno scorso da giugno a settembre l’hub era vuoto, quest’anno abbiamo iniziato prima e io personalmente sono molto preoccupato". Come mai? "Il 70% dei ricoverati in terapia intensiva non è vaccinato, si tratta di persone che in media hanno 55-60 anni. Io, da medico rianimatore, trovo irragionevole non vaccinarsi". Eppure stiamo ripetendo da mesi che il vaccino è l’unica arma contro la pandemia. "C’è gente che crede di più a quello che legge su internet che ai medici. E nella maggior parte dei casi non si tratta di persone contrarie ai vaccini in generale, ma solo a questo anti Covid. In terapia intensiva c’è un’intera famiglia - genitori e figlio - che non si era vaccinata. Il paziente più giovane è un quarantenne non vaccinato. C’è stato di recente un ragazzo di 27 anni che ha evitato la rianimazione per un pelo". Queste persone come si giustificano? "Lungo la strada si convertono e chiedono scusa. Come quel signore che in ambulanza, durante il trasporto in ospedale, diceva che il Covid non esiste e oggi ci ringrazia per averlo salvato". Tra le bufale che girano, quella secondo cui il vaccino non è utile contro la variante Delta. Cosa risponde? "Il vaccino è efficace anche contro la variante Delta nel ridurre lo sviluppo della forma più grave della malattia e, quindi, il ricovero in ospedale. Le percentuali di efficacia osservate oscillano tra l’70% e il 90%. Questo vuol dire che i vaccinati, se anche si infettano, hanno una probabilità molto bassa di avere malattia e, fatto molto importante, il virus resta nel loro organismo per molti meno giorni rispetto ad un paziente non vaccinato, e quindi hanno una probabilità minore di trasmettere l’infezione. Insomma, vaccinandomi riduco la possibilità di prendere la malattia, riduco la gravità della stessa in caso di contagio, e infine riduco il tempo in cui sono contagioso". La variante Delta è più pericolo sa? "La variante Delta è molto più contagiosa rispetto al virus originale ed alle altre varianti, ma per ora non sembra presentare quadri clinici più gravi, con circa il 20% dei pazienti ricoverati in ospedale che necessitano di ricovero in terapia intensiva. Per fortuna, però, grazie proprio alla vaccinazione, il dato dei ricoveri è molto più basso. Se a marzo, senza vaccini, avessimo avuto a che fare con la variante Delta, rispetto a quella Inglese, sarebbe stato molto complesso fare fronte alle necessità di ricovero in ospedale e, quindi, in terapia intensiva". Come si fa a convincere i no vax? "Convincerli è fondamentale perché se vogliamo affrontare un autunno senza restrizioni dobbiamo ridurre la circolazione del virus e per farlo le strategie sono due: vaccinarsi e proseguire con distanziamento, mascherina e igiene delle mani. Chi ha dei dubbi, invece di consultare i social, venga da me, sarò pronto a mostrare che cosa fa questo virus". Da tempo non si registrano decessi nel Modenese. Buon segno? "Sì, ma ricordo che nei bollettini a volte non compaiono i decessi di persone morte a causa del Covid e che, al momento del decesso, si sono negativizzate". La dolorosa 'conta' è quindi aggiornata per difetto.