Covid Modena, un ricoverato su 5 è giovane. "Arrivano qui con difficoltà respiratorie"

Modena, 28 agosto 2021 - L’andamento dei ricoveri negli ospedali modenesi continua a seguire una strada segnata dalla campagna vaccinale. L’80% degli assistiti per Covid in tutto il Policlinico non è vaccinato, idem per 8 dei 10 pazienti ricoverati in intensiva. Anche nella medicina interna dell’Azienda Ospedaliero Universitaria l’effetto di ormai otto mesi di somministrazioni è evidente. Il dottor Davide Bocchi Gli effetti della campagna. "L’età media dei pazienti ricoverati da noi, vaccinati, è 81 anni. Quella dei non vaccinati è 54 anni" spiega il dottor Davide Bocchi, responsabile della sezione Covid di medicina interna al Policlinico. Dopo aver vissuto sulla propria pelle tutti i picchi di contagi che hanno scandito gli ultimi due anni, ci sono confronti col passato recente molto difficili da ignorare. "Rispetto alle prime ondate – continua – in generale si è abbassata l’età media dei ricoverati, adesso è 61 anni. Ora abbiamo pazienti ultraottantenni ma anche poco più che diciottenni: il 20% dei ricoverati in medicina interna ha meno di 35 anni, il 32% ha meno di 50 anni". Globalmente, in medicina interna il 76% dei pazienti non è vaccinato. "I pazienti vaccinati, ossia il 24% – aggiunge il dottor Bocchi – quando e se sviluppano la malattia da Covid-19 presentano dei sintomi lievi e il decorso è più rapido". Comparsa dei sintomi a casa. Tra varianti e vaccini, le ‘abitudini’ del virus cambiano - e noi con loro. Un anno e mezzo fa le complicazioni legate al Covid si presentavano nel giro di un paio di giorni, ora invece i sintomi ‘leggeri’ durano di più. "Generalmente – prosegue il responsabile – i pazienti che ricoveriamo si rivolgono al pronto soccorso quando compare la difficoltà respiratoria, che di solito è preceduta per qualche giorno da altri sintomi come tosse, febbre, sintomi gastrointestinali, dolori ossei e stanchezza". Si tratta quasi sempre di "pazienti noti positivi – specifica – che al domicilio vengono assistiti dai medici di medicina generale, coadiuvati dalle Usca". Le varie tipologie di pazienti. "La maggior parte delle persone che abbiamo ospedalizzato ha la malattia Covid-19 conclamata – prosegue il dottor Bocchi – quindi con polmonite e insufficienza respiratoria tali da richiedere ossigenoterapia. Ci sono poi i pazienti positivi ma che non sviluppano né la malattia né quindi, un’insufficienza respiratoria, ma hanno patologie concomitanti. Malattie croniche, che richiedono la gestione di uno specialista internista". L’appello alla cittadinanza. "Non posso fare a meno di notare – puntualizza il responsabile – che i pochi pazienti anziani e fragili, ricoverati pur essendo stati vaccinati con ciclo completo, hanno dei quadri clinici che si risolvono molto più facilmente. La situazione dello stesso paziente, prima dei vaccini, avrebbe avuto un andamento drammatico, con un esito infausto". "Quindi sento di voler fare un appello – conclude –. Chiedo ai cittadini di dare credito solo alle indicazioni della comunità scientifica internazionale, perché si fondano su evidenze scientifiche solide. Il vaccino è l’unico strumento che abbiamo, per prevenire i contagi e i ricoveri, quindi la malattia grave e la morte".

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