Covid, quarantena infinita: bruciate tutte le ferie

Modena, 12 febbraio 2021 - Questo film comincia il 20 ottobre 2020, nel pieno della seconda ondata Covid. I protagonisti sono Domenico D’Antonio, di 46 anni, la moglie Katia e il figlio di 5 anni. Vivono a Bomporto: lui lavora in un’azienda metalmeccanica di Cadelbosco di Sopra, in provincia di Reggio Emilia; la moglie è impiegata a Modena. Tra gli attori, non protagonisti, alcuni operatori telefonici dell’Ausl, dell’Inps e i datori di lavoro di Domenico e Katia. In regia, dietro le quinte, il Governo, qualche ‘buco’ normativo, poco buonsenso. La trama: un bambino resiste agli attacchi del virus, dribbla i suoi compagni all’asilo, rimane isolato in casa per una cinquantina di giorni e sfiora il record per numero di tamponi somministrati a un minore; mamma e papà usufruiscono di tutti i giorni di ferie, permesso e congedo parentale per stare a casa in quarantena col piccolo. Essendo classificato tra i generi ‘fantascienza’ e ‘commedia all’italiana’, il film prosegue con l’ingresso dell’Inps che a distanza di quattro mesi respinge la richiesta di congedo parentale già concessa a ottobre perché "era stato eseguito un tampone antigenico rapido e non un tampone molecolare": addio a circa 400 euro di stipendio, addio alle ferie e ai permessi non retribuiti. Come prosegue il lungometraggio lo lasciamo raccontare ai diretti protagonisti. Signor D’Antonio, quando è iniziata questa avventura? "Sabato 10 ottobre la babysitter di nostro figlio ci ha comunicato che suo marito e sua figlia erano positivi al Covid e che l’Asl territoriale ci avrebbe messo in quarantena fiduciaria per 14 giorni dall’ultimo contatto. E così è avvenuto. Lunedì 12 ottobre ho chiamato l’Inps per avere informazioni sul congedo parentale previsto in caso di quarantena dei figli minori. L’operatore del call center mi ha assistito mentre compilavo la domanda online". Ha smesso di lavorare? "Sì, restiamo tutti e due a casa con il bambino: io in congedo parentale, mia moglie in smartworking, in attesa dell’esito del tampone. Tutto procede bene fino al 20 ottobre quando nostro figlio riprendere la scuola". E poi? "Il 14 dicembre la classe di mio figlio viene messa in quarantena fiduciaria a seguito di un contatto con positivo al Covid. Fortunatamente io ero già in ferie per chiusura aziendale pre-natalizia. Mia moglie invece è tornata in smartworking. Il 6 gennaio riprende la scuola, ma per pochissimo. L’8 gennaio nuova quarantena fiduciaria scolastica di 14 giorni. Ci attiviamo per far domanda di congedo parentale per quarantena scolastica, ma scopriamo che il congedo per il 2021 non è prorogato". Come vi organizzate? "Siamo costretti a restar a casa col bimbo usando io permessi non retribuiti e mia moglie un piccolo residuo di congedo parentale al 30% che le era rimasto. Inoltre l’operatore del call center dell’Ausl ci informa che essendo una quarantena fiduciaria con tampone antigenico rapido, i genitori non hanno diritto alla prestazione di malattia prevista invece per il molecolare. Ma con chi dovrebbe trascorrere la quarantena un bimbo di cinque anni? Senza tutele e senza congedi per i genitori, questo rimane un enigma anche per gli operatori telefonici". E siamo a quota 3 quarantene! "Ma non è ancora finita. Il 5 febbraio arriva un’altra comunicazione per quarantena di classe. Non abbiamo più giorni di permesso: io ho chiesto all’azienda la cortesia di far il turno pomeridiano, mia moglie va in ufficio al mattino presto tornando a casa in tempo per il cambio. Pochi giorni fa la sorpresa finale". Un’altra? "L’Inps mi ha avvisato che la domanda di congedo per quarantena fiduciaria fatta a ottobre mi verrà rigettata. Ho fatto ricorso, ricordando che la domanda l’ho caricata sul sito assieme all’operatore del call center, ma ho poche speranze di vincerlo. Dovrò restituire i soldi che l’azienda ha anticipato e vedrò ridotto il mio stipendio per le assenze fatte. E la pandemia non è ancora finita".

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