MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Covid focolaio Carpi, al Quadrifoglio 89 contagi "Isolati i primi casi, ma non è bastato"

La residenza è gestita dalla coop Domus. De Vinco: "Forse a portare il virus è stato qualche operatore asintomatico, verifiche in corso"

Gaetano Del Vinco

Gaetano Del Vinco

Carpi (Modena), 1 novembre 2020 - Un bollettino ‘di guerra’ quello relativo alla Rsa ‘Il Quadrifoglio’ di Carpi, al termine della refertazione dei tamponi. Sono i numeri stessi a parlare: sono risultati positivi al Covid 36 operatori (su 52), 53 ospiti (su 70) e si registrano purtroppo 4 decessi. Si tratta di una struttura di proprietà comunale, gestita dalla cooperativa Domus Assistenza: l’amministrazione fa sapere di essere in contatto costante con la Domus e con l’Ausl, per assicurare il massimo impegno nell’assistenza agli ospiti della struttura.

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"Abbiamo da subito attuato i protocolli sanitari e fatto tutto il possibile e ancora stiamo mettendo in campo ogni azione di tutela e salvaguardia – interviene il presidente di Domus Assistenza, Gaetano De Vinco –. Per massima precauzione e prudenza, abbiamo sospeso ogni visita dei familiari già dallo scorso 12 ottobre, prima che sul punto intervenisse la Regione, pur sapendo quanto fosse difficile questa scelta per le famiglie e gli ospiti, ma era giusto agire così. Purtroppo abbiamo a che fare con un virus subdolo che è esploso in tutti i segmenti della società, e noi siamo tra quelli che pagano un prezzo ancora più alto a livello di servizi, in quanto in Rsa si trovano le persone più fragili, anziane, nella grande maggioranza over 80 e con pluripatologie. La fascia della popolazione che è aggredita più violentemente dal Coronavirus".

«Come ogni struttura, gli ospiti sono divisi in nuclei più piccoli, per essere meglio seguiti dal personale che così riesce anche a creare un rapporto personale più stretto con gli stessi e a gestire meglio le turnazioni di lavoro. Il virus inizialmente ha colpito uno dei nuclei: lo abbiamo subito isolato dagli altri, ma il virus ha colpito anche negli altri nuclei, per poi allargarsi in massima misura. Presumibilmente è da ricondurre a qualche operatore asintomatico, che aveva a casa un familiare positivo e che è venuto a lavorare per qualche giorno prima della scoperta del primo caso. Stiamo conducendo delle ricerche, non abbiamo risposte precise ancora, ma vogliamo capire cosa è accaduto per poter evitare che in futuro si ripeta una tale situazione".

Nella giornata di venerdì si è svolto un ulteriore sopralluogo dell’Ausl allo scopo di condividere il percorso per riorganizzare i nuclei e per compartimentare gli spazi, "al fine di isolare gli ospiti risultati negativi spostandoli in un’area apposita con stanze singole, una sorta di ‘zona rossa’, dopo un’ulteriore procedura di sanificazione degli ambienti". L’amministrazione ha chiesto formalmente alla cooperativa di rendicontare tutte le attività messe in atto al fine di garantire la continuità assistenziale agli ospiti. "Stiamo facendo tutto il possibile – prosegue De Vinco –. In questi giorni abbiamo garantito la sostituzione del personale Oss in quarantena, in modo da proseguire il mantenimento dell’assistenza agli ospiti, anche chiamando personale da altre strutture. Ulteriori operatori saranno inseriti da domani, in modo da rafforzare le attività e agevolare il lavoro ulteriore previsto della nuova organizzazione. Inoltre è gi à stato inviato un ulteriore supporto di due infermieri da parte del distretto sanitario, oltre a quello già fornito nei giorni scorsi. Stiamo mettendo in atto ogni azione utile".

Da giovedì è stata attivata nella struttura la consulenza della dottoressa Pesci, primario del Pronto Soccorso del Ramazzini, per i pazienti più critici: in loco sono stati eseguiti esami ematici e indagini ecografiche, e due ospiti sono stati ricoverati. La direzione della struttura si è impegnata a riprendere la prossima settimana le videochiamate tra famigliari e ospiti, compatibilmente con le necessità assistenziali. C’è anche chi fa notare che Il Quadrifoglio è una struttura vetusta, con spazi comuni più difficili da isolare. "Ora la priorità, di Comune e Ausl, è fornire al gestore tutti gli strumenti per garantire la continuità assistenziale", conclude il sindaco di Carpi Alberto Bellelli.