ROBERTO GRIMALDI
Cronaca

Costo della vita sempre più alto: "Brutti segnali, occorre intervenire. Le imprese siano più trasparenti"

Govoni (Federconsumatori): "Dovrebbero essere obbligate a rendere pubblico l’andamento dei loro prezzi. Nel settore ristorazione vogliono rifarsi del periodo Covid. Ma così perderanno i loro clienti".

Costo della vita sempre più alto: "Brutti segnali, occorre intervenire. Le imprese siano più trasparenti"

Per gli esperti sono già brutti segnali: l’inflazione sale (a Modena più 5,4% in un anno, più 0,3% da agosto a settembre) e una nuova guerra turba ulteriormente gli equilibri internazionali. Dobbiamo preoccuparci? Sì, secondo Marzio Govoni, presidente di Federconsumatori Modena.

Govoni, sarà un inverno difficile?

"Purtroppo temiamo di sì. L’inflazione dopo mesi di calo è improvvisamente in controtendenza, ed è questo il dato importante al di là del numero. I prezzi che salgono non sono mai un bel segnale, soprattutto se l’incremento è accompagnato da altri dati importanti".

Quali?

"Il calo dei consumi per esempio. Nel comparto carne e pesce siamo a -16,5%, significa che la gente ha meno soldi in tasca e cambia le proprie abitudini contenendo le spese. Ma i segnali negativi non sono di oggi".

Quando sono iniziati?

"Quest’estate l’hanno notato tutti: meno gente è andata in vacanza per almeno due settimana, si sono visti più week end e meno pacchetti più lunga. E la forbice si è allargata, nel senso che la differenza tra benestanti e persone in difficoltà è più ampia. Questo comporta, tanto per fare un esempio, il sold out a Porto Cervo e il calo sulle spiagge più popolari".

E’ solo un problema di meno soldi in tasca?

"No, purtroppo è anche un problema di prezzi che sono aumentati, dall’ombrellone all’albergo, passando per i ristoranti. Un fenomeno che vediamo anche a Modena: in pausa pranzo anche il panino al bar è diventato più caro".

Il settore ristorazione deve rifarsi dopo gli anni di magra della pandemia

"Sì, ma così si rischia di chiudere. Se il cliente si accorge che a fine mese i conti non tornano sceglie altre forme di consumo, rinuncia al ristorante durante la settimana. Ma sta già succedendo, molto locali registrano il pienone venerdì e sabato, negli altri giorni faticano".

Che fare?

"Occorre agire su due fronti. Sulle bollette e sui prezzi del carburante ci aspettiamo che intervengo il governo, calmierando i costi dell’energia e diminuendo le accise".

Sui prezzi fatti dai privati però, c’è poco da fare

"Non è del tutto vero. Si può intervenire diminuendo, almeno temporaneamente, l’Iva sui beni di largo consumo. E poi si possono obbligare le imprese alla massima trasparenza"

In che senso?

"Permettendo a tutti di monitorare l’andamento dei prezzi che le imprese applicano. Tutti devono poter vedere se sono aumentati, su che prodotti e con quale rapidità. Deve essere possibile fare un confronto con i concorrenti. Distribuiscono card per fidelizzare il cliente? Bene, attraverso quelle card deve essere possibile controllare l’andamento dei prezzi. A quel punto credo che in molti cercherebbero di limitare gli aumenti".