ALBERTO GRECO
Cronaca

Corsa per il nuovo rettore. L’ateneo futuro secondo Capra: "Serve più autorevolezza"

Dopo la discesa in campo di Cucchiara, il docente di Geomatica lancia la sua vision: "Occorre inserirsi meglio nei processi nazionali e internazionali, le potenzialità ci sono"

Corsa per il nuovo rettore. L’ateneo futuro secondo Capra: "Serve più autorevolezza"

Alessandro Capra, docente di Geomatica

Tra i candidati che apertamente hanno espresso interesse a partecipare alla corsa per il Rettorato di Unimore c’è sicuramente il professor Alessandro Capra, docente di Geomatica, già direttore del Dipartimento di Ingegneria ’Enzo Ferrari’ e attuale delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione.

Professor Capra lei, è stato il primo a rendere nota la sua disponibilità per la corsa a Rettore. Sorpreso della candidatura della sua collega Cucchiara?

"Non sono sorpreso e lo sapevo. Come so che sicuramente c’è un’altra candidatura uscita allo scoperto, quella della professoressa Giovanna Galli di Reggio Emilia, e so anche di almeno un paio di altri colleghi indecisi. Credo che il quadro completo dei candidati si avrà nel giro di un paio di mesi".

Due mesi! Non pensa che possa essere tardi per qualcuno?

"Io ho iniziato la mia campagna rettorale prima della fine del 2023. Ho impostato una campagna elettorale lunga per cercare di incontrare la maggior parte dei colleghi, gli studenti, il personale tecnico-amministrativo, e avviare incontri aperti con i vari Consigli di dipartimento. Questo perché ritengo mi necessitasse tempo per farmi conoscere da tutta la nostra comunità. Le candidature ufficiali in realtà avverranno solo nei primi mesi del 2025, quando il decano lo chiederà. Quello sarà il momento ufficiale. È una scelta mia aver deciso di muovermi per tempo, perché credo occorra tempo per maturare il programma. Il mio programma non è ancora definito e lo perfezionerò sulla base di una serie di altri incontri. Conto si scriverlo e di pubblicarlo alla fine dell’anno".

Che cosa l’ha convinta a puntare al Rettorato? Quali le motivazioni?

"Fondamentalmente l’ambizione ed il desiderio di costruire qualcosa di innovativo per Unimore, cercando di fare tesoro di tutto quello che di positivo è stato fatto finora, ma guardando avanti. Costruire delle cose e costruirle insieme con tutte le realtà dell’ateneo. Questa l’ambizione più grossa, che deriva anche dalla mia esperienza di 10 anni di direzione di dipartimento e attuale delegato per le relazioni internazionali, oltre che membro del Senato accademico. L’esperienza che ho condotto, il servizio che ho fatto per l’ateneo mi portano ad avere idee per programmare il futuro di Unimore".

Che Ateneo vuole immaginare e plasmare per il prossimo sessennio?

"L’innovazione è fondamentale. Dobbiamo lavorare innovando, costruendo, ma prestando sempre attenzione alla sostenibilità, anche gestionale ed economica, perché bisogna tenere conto del contesto in cui ci muoveremmo. Le difficoltà per l’università saranno tante. Guardare avanti con buon senso e con i piedi per terra, sapendo benissimo che un ateneo oggi in Italia deve avere una vision che preveda di lavorare in modo bilanciato su didattica, ricerca, terza missione, cioè sulle tre mission di ogni ateneo. Non possiamo permetterci nel contesto nazionale ed internazionale di sbilanciarci su una o l’altra. Adottando però l’accortezza di avere occhio ai processi nazionali e internazionali nei quali vorrei che il nostro ateneo si collocasse, perché Unimore ha le potenzialità per farlo".

Quale è la sua ambizione maggiore in caso di elezione?

"Cercare di ottenere il risultato di cui ho parlato prima, perseguendolo attraverso un equilibrio che va garantito al corpo docente, al personale tecnico-amministrativo e agli studenti, che sono lo scopo della nostra attività, poiché il nostro risultato più importante è la loro formazione. Equilibrio rivendicato anche perché il nostro è un ateneo generalista, multidisciplinare e va assicurato spazio a tutte le aree tematiche. Un’altra mia ambizione sarebbe quella che l’ateneo si ponesse in modo autorevole nel contesto locale, regionale e nazionale, un percorso che non è ancora compiuto. Autorevolezza vuole dire avere la consapevolezza che il rettore rappresenta 26mila studenti e le loro famiglie".