Modena, 24 febbraio 2020 - Psicosi Coronavirus. L’ordinanza della Regione, che chiude le scuole, mette in panchina lo sport e ferma anche la cultura (sospesi eventi, manifestazioni e partite) per una settimana, ha di fatto alimentato dubbi, sospetti, timori. In una parola: caos. Bastava fare un giro in un qualsiasi supermercato della provincia, ieri sera, per trovare file chilometriche, scaffali e frigoriferi vuoti. Frutta e surgelati esauriti in poche ore e carrelli strabordanti con provviste per almeno un mese. Una corsa alle derrate che ha ricordato il clima da coprifuoco. Pur specificando che non c’è un focolaio in Emilia Romagna (siamo fermi ai 9 contagiati a Piacenza), la scelta del presidente della Regione Bonaccini, in accordo col ministro della Salute Speranza, ha spiazzato i modenesi. Il testo dell’ordinanza, pubblicato alle 17 di ieri, è diventato virale, rimbalzando, oltre ai canali istituzionali, sulle chat delle mamme, sui social, sui siti dei gruppi sportivi. Aggiungendo interrogativi alla paura. Perché "paralizzare" anche Modena se non ci sono casi? E’ la domanda più ricorrente, condita da bufale e falsi allarmi tra cui un audio messaggio di dubbia provenienza in cui si fa riferimento a casi di contagio a Sassuolo e Castelfranco, che ha costretto l’Ausl a smentire. Fino a ieri sera non c’erano, questa l’unica risposta ufficiale in una giornata convulsa, casi confermati nel Modenese.
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La decisione della Regione, per quanto drastica, ha dunque il solo "obiettivo di prevenire la diffusione del virus", che ha superato i 150 malati con ’epicentro’ del terremoto sanitario in Lombardia. A Modena si è registrata, per ora, forte e chiara, solo la ’scossa emotiva’. Ma per evitare che il panico degeneri servono subito chiarimenti soprattutto sullo stop imposto dalla Regione. Se, infatti, sugli istituti scolastici il documento è chiaro – chiusura fino al primo marzo delle scuole di ogni ordine e grado (dagli asili all’Università) – è più generico sulle attività sociali e sul fronte sport. Sicuramente, par di capire, salteranno gli eventi amatoriali così come dovrebbero restare chiuse le palestre, mentre sui campionati situazione più incerta. Ieri si sono susseguite varie ipotesi: nessuno gioca, si gioca a porte chiuse. Di fatto, dopo Atalanta-Sassuolo, FeralpiSalò-Carpi, Castelfranco-Agazzanese saltate ieri così come la partita di A2 femminile di volley (Montecchio-Sassuolo), quasi certo il rinvio della partita di mercoledì tra Modena calcio e Arzignano. Il Modena tra l’altro ha sospeso tutte le attività del settore giovanile e si allenerà a porte chiuse. Fermi anche impianti Uisp e Csi.
Ma la parola manifestazioni lascia spazio a varie interpretazioni. Oggi arriveranno maggiori certezze perché è programmata in mattinata una riunione nella sede della Protezione civile di Marzaglia con sindaci e autorità sanitarie, convocata dal prefetto. L’ordinanza dovrà essere declinata sul piano pratico e dovrà sciogliere tutti i dubbi, anche sugli eventi non sportivi. Ad esempio i mercati. Troppo tardi ieri per annullare quello previsto questa mattina al Novi Sad; risolti i problemi organizzativi, potrebbero invece essere annullati tutti quelli programmati negli altri comuni nel corso della settimana così come i Carnevali. Ma serve con urgenza una linea comune. Fino a ieri, ogni amministrazione è parsa muoversi in ordine sparso. A Fiumalbo, ad esempio, il sindaco, per timore ci siano cittadini cinesi in cerca di alloggi per "quarantene volontarie", sabato ha emanato una propria ordinanza urgente riguardo l’obbligo di comunicazione preventiva al Comune di richieste di locazione sospette, "valida sia per proprietari privati che per le strutture ricettive".
A Carpi, invece, i commercianti si sono auto-organizzati per dotarsi di gel disinfettante da mettere a disposizione dei clienti. Iniziative spontanee che potrebbero moltiplicarsi. Sempre a Carpi i parroci ieri hanno seguito alcuni consigli per le Messe: particola con le mani, omettere lo scambio del segno di pace, rimuovere l’acqua dalle acquasantiere. Poi, in serata, è circolata la decisione di sospendere tutte le messe fino a sabato, ma manca l’ufficialità. A Modena, inoltre, saranno chiusi anche tutti i servizi non residenziali per anziani, disabili, minori.
Mentre le istituzioni, ieri, correvano ai ripari adeguandosi, una dopo l’altra, alla ’stretta’ regionale, infermieri e medici hanno continuato a lavorare senza sosta per fare tamponi nei casi sospetti. I test sono stati estesi anche a tutti i pazienti con polmonite ricoverati in terapia intensiva. L’Ausl ricorda i consigli: lavarsi spesso le mani, non toccare occhi, naso e bocca con le mani. Da oggi sarà attivo un numero verde regionale che si aggiungerà al 1500 nazionale, inoltre chi ha avuto contatti a rischio è obbligato a riferirlo all’Ausl chiamando lo 0593963663 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17, il sabato dalle 9 alle 13).