Formigine (Modena), 4 marzo 2020 - Ieri i bambini si sono cimentati nel laboratorio d’arte, ma oggi sarà la volta di salire su un piccolo palcoscenico e vivere le emozioni del teatro. Si stanno rivelando più divertenti del previsto le settimane di vacanza forzata per i figli di chi lavora in Tekapp, l’azienda formiginese di via Gatti specializzata in cybersecurity. La società conta 18 dipendenti, molti dei quali hanno dei figli, e invece di impegnare i nonni (alcuni per esempio vivono a distanza oppure sono particolarmente anziani) per sopperire alle scuole chiuse hanno pensato bene di allestire una ‘scuola’ nella sala riunioni della sede, a pochi metri dalla loro postazione. Tutto pagato dall’azienda, sulla base delle esperienze degli asili aziendali del Nord-Europa, dove molti di loro hanno lavorato.
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«Questi giorni fuori dalle aule – spiegano due dipendenti, Amedeo Faino e Francesca Iattici – stavano cominciando a diventare davvero noiosi per i bambini e problematici per noi genitori. Inizialmente per i primi tre-quattro giorni abbiamo fatto noi da baby-sitter, poi abbiamo deciso di affidarci a una professionista per rendere questa esperienza ancora più stimolante: una ragazza laureata in scienze dell’educazione che conosciamo e che lavora già con i bambini, si è resa subito disponibile vista l’urgenza".
Nella improvvisata scuola aziendale i bambini seguiti, quando la squadra è al completo, in tutto sono otto, hanno dai 2 ai 9 anni. Le attività didattiche spaziano tra le materie più disparate, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età: "Ogni mattina i bambini colorano, ieri hanno fatto il laboratorio d’arte dando libero sfogo alla fantasia, oggi si cimenteranno in quello di teatro. Nel contempo imparano l’inglese, svolgendo i quiz e dialogando con la tata. Si alternano momenti di gioco a momenti di apprendimento classico".
Un classico modo di fare di necessità virtù. I bambini "si sono ritrovati all’improvviso senza scuola per 15 giorni: rimanere a casa cominciava a diventare complicato da gestire perché comunque le aziende sono aperte e noi dobbiamo andare a lavorare". In questo modo, "almeno al mattino, torniamo un po’ alla normalità, la giornata risulta più equilibrata: loro si divertono e siamo più sereni anche noi perche li abbiamo sott’occhio".
E d’altronde non si può fare affidamento solo sui nonni: "Dobbiamo fare i conti – prosegue Faino, che nell’azienda ricopre il ruolo di vicedirettore e si occupa di personale, commerciale e welfare – con il fatto che oggi i nostri genitori non hanno più 60 anni come una volta: i figli si fanno sempre più tardi e i nonni cominciano ad avere i loro 80 anni, diventa non più semplice seguire i nipoti tutto questo tempo quando si ha una certa età".
E a quanto pare l’esperimento di asilo aziendale sta funzionando, quasi quasi alla Tekapp lo organizzeranno più spesso: "Sì, un pensiero lo stiamo facendo, magari per quest’estate o per le vacanze di Natale, quando il problema si ripresenta. Adesso che lo abbiamo collaudata è una soluzione che terremo sicuramente in considerazione".
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Per quanto riguarda Carpi, dove si registra la situazione più critica il sindaco Bellelli ha sottolineato come ieri si sia registrata una nuova positività "Sempre nell’ambito della linea di propagazione del virus che conosciamo (tutto è partito dal 62enne manager dell’azienda Garc, ndr). A Carpi la propagazione è sotto controllo. Abbiamo quasi 100 persone sottoposte a isolamento"– conclude Bellelli.
Complessivamente sono 420 i casi in Regione ‘positivi’ al Coronavirus: 256 a Piacenza, 84 a Parma, 14 a Reggio Emilia, 33 a Modena, 6 a Bologna e 24 a Rimini. Rimangono invariati i due casi registrati a Forlì-Cesena e il solo caso di Ravenna. Con sette nuovi decessi, salgono a 18 quelli complessivi registrati in regione.