Modena, 23 febbraio 2020 - Nessun allarmismo e niente panico. L’arrivo del Coronavirus nel Nord Italia sta innescando, come prevedibile, preoccupazione massima tra la popolazione e una serie di notizie incontrollate che rischiano di diventare virali creando ancora più apprensione. Per questo sia la Regione che le aziende sanitarie stanno provando a diffondere rassicurazioni e vademecum per scongiurare l’eventuale diffusione del virus. L’attenzione è comunque altissima e la stessa Ausl fa chiarezza per bocca di Davide Ferrari, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica.
Qual è il quadro attuale? "Al momento non esistono casi confermati di infezioni da Coronavirus né a Modena né nel resto della regione".
Che precauzioni è bene prendere per stare tranquilli? "Si tratta delle comuni precauzioni per evitare qualsiasi tipo di trasmissione via aerea come per l’influenza. In particolare, è bene lavarsi spesso le mani; astenersi da contatti stretti e ravvicinati con soggetti che hanno infezioni respiratorie acute; in caso di starnuti e tosse è bene coprirsi la bocca. E ancora: utilizzare fazzoletti usa e getta per soffiarsi il naso, poi può esser utile pulire le superfici con disinfettanti a base di alcol e cloro. Molto importante, infine, non usare farmaci antivirali se non sono prescritti".
Cosa fare in caso di sintomi riconducibili a un rischio infezione? "Se ci fossero ovviamente sintomatologie preoccupanti, è bene chiamare subito il medico di medicina generale o il 118. Stessa cosa se vi è stato contatto con casi specifici oppure se si è rientrati dalla Cina da meno di 14 giorni. Come già detto nei giorni scorsi, è bene non recarsi presso le strutture sanitarie, ma telefonare per seguire tutti i consigli del caso".
La mascherina può essere utile? "Serve solo se sospetti di essere malato per evitare di diffondere il germe oppure se si assistono persone malate, ma come vi dicevo di casi al momento non ne abbiamo. Nella vita di tutti i giorni, al di fuori delle due situazioni elencate, la mascherina non ha nessuna utilità".
Come vi state organizzando in vista di un possibile focolaio nel modenese? "Ci sono indicazioni fornite dalla Regione a tutte le aziende sanitarie. Abbiamo attivato un gruppo di lavoro interaziendale che coinvolge azienda Usl, Policlinico e ospedale di Sassuolo. Sono state definite tutte le procedure e le varie misure da adottare nell’ipotesi che si verificasse un caso confermato per andare a identificare i contatti e attivare le misure di profilassi necessarie. In questo momento le strutture sono quindi attrezzate per farsi carico degli eventuali pazienti a rischio".
Che ruolo hanno i medici di base? "Nel momento che vengono contattati da persone che riferiscono delle sintomatologie sospette dovranno valutarli. Attualmente l’indicazione è che se il soggetto ha disturbi significativi va allertato il 118 e portato in una struttura ospedaliera. E’ bene comunque non recarsi nell’ambulatorio del medico e seguire le sue istruzioni".