REDAZIONE MODENA

Corassori, sala Bingo addio "La polisportiva è libera"

Spostata alla Madonnina, lontana dai luoghi sensibili: "Siamo città slot free". Bosi: "A Modena il gioco d’azzardo muove 400 milioni di euro l’anno"

di Stefano Luppi

"Tra alcune settimane, in zona Madonnina affacciata lungo la tangenziale, aprirà l’ultima sala bingo che il Comune ha delocalizzato dalla sede della Polisportiva Corassori di viale Newton. Ora siamo città slot free. Con questo spostamento, infatti, si conclude il progetto legato al gioco d’azzardo che solo a Modena vede un giro d’affari di 400 milioni di euro l’anno. Delle 29 sale da gioco iniziali ora siamo scesi a sole 8 poste lontano da luoghi sensibili". L’assessore comunale alla legalità Andrea Bosi tira le somme di un progetto importante dell’amministrazione Muzzarelli, condiviso da molti nella nostra città. L’amministratore è presso il cantiere del Palamolza al Novi Sad – il palazzetto in corso di restauro sarà pronto tra pochi mesi – insieme alla coordinatrice universitaria modenese dell’associazione "Libera - contro le mafie" presieduta da don Luigi Ciotti Laura Sala.

Assessore, partiamo da questo nuovo murale, cosa rappresenta?

"Il murales è stato voluto da Libera ed è realizzato dall’artista palermintano Igor Scalisi Palminteri: raffigura in grande scala Susanna Cavalli e Pierfrancesco Leoni, vittime innocenti delle mafie che studiavano a Parma e sono morti nella strage del rapido 104 del 3 dicembre 1984 insieme ad altre 14 persone. Insieme a loro ci sono i volti di Falcone e Borsellino e i nomi di centinaia di vittime innocenti di mafia di tutto il ‘900".

La legalità a Modena si persegue con l’arte, ma anche attraverso lo spostamento delle sale da gioco.

"Sì, dal 2017 abbiamo attuato una legge regionale che ha prodotto a Modena una ampia riduzione dell’offerta di gioco d’azzardo. Come dicevo siamo passati da 29 luoghi agli attuali 8, ultimo dei quali aprirà appunto tra non molto spostandosi dalla Corassori, dove c’è anche un centro prelievi".

Ora tutto il gioco d’azzardo è lontano dai luoghi sensibili come scuole o parrocchie?

"Sì, tutte le sale sono oltre i 500 metri pedonali: lo scopo del progetto non era il proibizionismo, ma la riduzione dell’offerta di gioco d’azzardo".

Che azioni avete compiuto?

"Ricordo che cinque anni fa partimmo con la delibera sugli orari di apertura che non potevano essere h24 perché si tratta di fenomeni che generano dipendenza. Dopodiché abbiamo censito tutti i luoghi sensibili, ma non li abbiamo chiusi dal giorno alla notte, abbiamo dato proroghe. Con gli operatori è stata una battaglia visto che il gioco d’azzardo nella nostra provincia è pari a 1,2 miliardi di euro giocati. Penso si possa dire che piuttosto del gioco d’azzardo sono meglio cibo, arte, motori".