CookAut, quando l’inclusione inizia in cucina

Chiara Romani ha da poco aperto un nuovo locale a Pavullo: il ricavato dei suoi biscotti sarà devoluto all’associazione Frignaut

CookAut, quando l’inclusione inizia in cucina

Chiara Romani insieme al suo staff

Per ora sono tre i tipi di biscotti prodotti e destinati alla vendita il cui ricavato andrà a sostegno di Frignaut, l’associazione con sede a Pavullo che copre gran parte dell’Appennino, formata da genitori di bambini con autismo e disturbo generalizzato dello sviluppo. Un primo passo questo, perché la gamma di prelibatezze è destinata ad ampliarsi con uno scopo ben preciso, riuscire a mettere a disposizione dei ragazzi di Frignaut un laboratorio nel quale saranno loro a sfornare specialità. L’idea è partita da Chiara Romani che da una ventina di giorni, a Sant’Antonio, ha aperto ‘Fermento 682’, trattoria, enoteca e gastronomia, un locale molto curato, una vera chicca, dal quale usciranno anche le prelibatezze con il logo CookAut.

L’associazione e i genitori dei ragazzi hanno accolto l’iniziativa a braccia aperte. Lo scopo è nobile. "L’idea è di fare qualcosa di deliziosamente bello e potente con la precisa volontà di aiutare Frignaut, i ragazzi strepitosi che ne fanno parte e le famiglie incredibili che ci sono dietro", dice con tanto entusiasmo Chiara Romani, più che determinata a raggiungere l’obiettivo prefissato. "Comprare questi biscotti – spiega – significa contribuire a un sogno che profuma di realtà. Per il momento è una linea di tre biscotti, buonissimi cookies classici, alla mandorla e al fondente che però saranno il volano di un progetto ambizioso e pieno di gioia che speriamo di poter inaugurare presto con il sostegno di tutti".

La vendita avviene negli spazi di Fermento 682, oltre che da Frignaut, dall’enoteca La bottega dei golosi a Modena di proprietà della signora Romani, e all’interno di negozi di commercianti che aderiscono all’iniziativa. "Questi biscotti – precisa Romani – li faccio esclusivamente per Frignaut. Abbiamo lanciato l’iniziativa a ridosso di Natale con la speranza che possano venire inseriti nei regali e venduti anche nei mercatini. Non è niente di straordinario quello che facciamo. Questi ragazzi lo meritano". Sara Iacoli, presidente di Frignaut, ringrazia Chiara Romani, "perché – dice – ha investito in questo progetto pensando a noi, ai nostri ragazzi e loro futuro. Si spera un domani di trasformare questa iniziativa in vero e proprio laboratorio in cui saranno i ragazzi stessi a produrre i biscotti con il marchio CookAut che ora appartiene a Chiara. È un progetto a lungo raggio in attesa di avere una sede nuova che preveda un laboratorio. Dopo l’attività verrebbe trasferita da Sant’Antonio nella nostra sede. Mediante la collaborazione anche con un’altra cooperativa vorremmo riuscire a fare un’inclusione sociale lavorativa di tutti i nostri ragazzi".

Walter Bellisi