GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Consumo di suolo zero . I pannelli solari galleggeranno sullo specchio d’acqua

L’impianto alimenterà un elettrolizzatore per ricavare il combustibile. Funzionerà anche di notte grazie a una batteria per lo stoccaggio. La città scelta per il vasto tessuto produttivo che potrà beneficiarne.

Consumo di suolo zero . I pannelli solari galleggeranno sullo specchio d’acqua

Fulcro dell’Hydrogen Valley modenese sarà IdrogeMO, il progetto di Gruppo Hera e Snam per la realizzazione di un polo produttivo in un’area limitrofa alla ex discarica di via Caruso, in grado di produrre fino a 400 tonnellate di idrogeno rinnovabile l’anno. Con la possibilità, come ha specificato l’ad di Hera Iacono, di "produrne altrettanti in prospettiva". Rilevante nell’ottica della transizione ecologica e la decarbonizzazione, la partnership tra Gruppo Hera, Herambiente e Snam ha già ottenuto lo scorso aprile da parte della Regione un finanziamento da 19,5 milioni di euro, stanziato nell’ambito del Pnrr.

Il parco fotovoltaico da 6 megawatt, con un innovativo impianto a pannelli solari galleggiante su uno specchio d’acqua, sarà realizzato presso la discarica esaurita di via Caruso in concessione a Herambiente, "quindi senza alcun consumo di suolo utile, in ottica di economia circolare". L’impianto fotovoltaico alimenterà un elettrolizzatore - dispositivo che estrae idrogeno dall’acqua attraverso l’elettrolisi, il processo attraverso il quale si ricava l’idrogeno separandolo dall’acqua grazie all’energia prodotta dal parco fotovoltaico – installato in un’area industriale dismessa limitrofa.

"Per consentire il funzionamento dell’elettrolizzatore, la cui potenza è di 2,5 megawatt, anche in assenza di luce solare e in orario notturno – hanno spiegato nel corso della presentazione di ieri mattina – è prevista una batteria per lo stoccaggio dell’energia elettrica". Snam si occuperà della realizzazione dell’impianto di produzione dell’idrogeno, "un vettore al cui sviluppo l’azienda sta lavorando su più fronti". L’impianto potrà essere gestito da una ’società veicolo’ (SPV- Special Purpose Vehicle), cioè da una società ad hoc controllata dal Gruppo Hera e partecipata da Snam, che si occuperà, oltre che della produzione, anche della commercializzazione dell’idrogeno verde.

Ma perché è stata scelta proprio Modena per questo progetto? Nel protocollo viene spiegato che "il territorio modenese presenta un tessuto economico superiore alla media nazionale con una densità imprenditoriale pari a una media di 30 imprese per chilometro quadrato". Inoltre "i settori economici presenti –rappresentati da distretti industriali quali quelli della meccanica e della meccatronica, del motorsport e dell’automotive, del ceramico, del tessile e dell’abbigliamento, del biomedicale e dell’agroalimentare – sono riconosciuti a livello nazionale e internazionale".

Questo importante tessuto produttivo "si è sviluppato nell’ambito di un contesto territoriale ricco di competenze e conoscenze, know-how tecnologici di alto livello nonché un contesto industriale in grado di rispondere in modo efficace alle sfide poste dalla ricerca e dall’innovazione che il mercato esige per poter essere competitivi a livello mondiale". Ecco perché "la collocazione strategica di Modena e il tessuto industriale del modenese potrà permettere, attraverso la realizzazione di progettualità specifiche, la creazione e lo sviluppo di una filiera industriale per la produzione, la distribuzione e l’utilizzo di idrogeno verde, con importanti ricadute di carattere economico, sociale e ambientale per il territorio".