STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Concerto della Memoria e del Dialogo. L’omaggio al violoncellista di Praga

Profonde riflessioni nella serata al Comunale dedicata al musicista deportato che suonò lo strumento nel lager.

Profonde riflessioni nella serata al Comunale dedicata al musicista deportato che suonò lo strumento nel lager.

Profonde riflessioni nella serata al Comunale dedicata al musicista deportato che suonò lo strumento nel lager.

Negli anni terribili della guerra, dell’odio razziale e dello sterminio, un uomo affidò alla musica la sua speranza. Il Concerto della Memoria e del Dialogo (foto) promosso dagli Amici della Musica con il teatro Comunale quest’anno ha raccontato la storia del violoncellista ebreo di Praga che, capendo di poter essere deportato nella città ghetto di Terezin, decise di smontare il suo violoncello, lo chiuse a pezzi in un sacco e lo portò con sé nel lager, per poi ricostruirlo e suonarlo.

A Terezin furono internati numerosi artisti, musicisti, intellettuali, scienziati, ma nell’ottobre 1944 anche la loro vita finì nelle camere a gas di Auschwitz o Birkenau. A tessere il toccante racconto in parole e musica sono stati il musicologo e drammaturgo Guido Barbieri, il pianista Paolo Marzocchi e il soprano Valentina Coladonato.

"Non dobbiamo solo ricordare ma educare le nuove generazioni alla consapevolezza del pericolo", ha detto Andras Gemes, presidente degli Amici della Musica, introducendo la serata con una dedica a Furio Colombo, giornalista e deputato (scomparso nei giorni scorsi) che già nel 2000 promosse la proposta di legge che istituì il Giorno della Memoria.

Il concerto che si tiene dal 2009 nella nostra città unisce memoria e dialogo, ricordando la shoah in una prospettiva contemporanea. "I conflitti possono essere risolti solo attraverso la conoscenza reciproca", ha aggiunto Gemes. E il sindaco Massimo Mezzetti ha aggiunto che "la memoria è un progetto di futuro e un progetto di libertà". Anzi, la memoria deve aiutare tutti a sviluppare una nuova consapevolezza, per fare crescere cittadini critici: "La democrazia – ha concluso Mezzetti – è basata sul ricordo".

s.m.