Preoccupazione per l’incremento dei costi, interrogativi sulla qualità della raccolta differenziata, un piano più specifico contro gli abbandoni. Sono stati tanti i rilievi dei consiglieri comunali che ieri pomeriggio in commissione hanno ascoltato i dettagli del nuovo sistema di raccolta alla presenza dei tecnici di Hera, il sindaco, l’assessore all’Ambiente Vittorio Molinari, il dirigente del settore Ambiente del Comune.
Politicamente rilevante il plauso del centrodestra al nuovo corso. Luca Negrini ed Elisa Rossini di Fratelli d’Italia in una nota esultano: "Era ora. Da due anni evidenziavamo i disagi di un sistema fallimentare calato dall’alto. Ora il Partito democratico chieda scusa ai cittadini per i soldi buttati, i disservizi e il tempo perso". Nel merito della scelta "riteniamo importante che si sia finalmente preso atto di come la conformazione urbanistica della nostra città renda difficile coniugare la modalità adottata nel 2022 con il mantenimento del decoro e della pulizia". Assolutamente "condivisibili" sono anche "le considerazioni sulla necessità di garantire ai cittadini la possibilità di conferire i rifiuti in modo semplice e libero, un aspetto che conferma la fiducia nei modenesi, i quali, come prevedibile, continueranno a dimostrarsi attenti all’ecologia".
Giovanni Bertoldi della Lega chiede se sia stato realizzato "un piano economico finanziario: aumenterà la tariffe per gli utenti? Bene la città più pulita e ordinata, ma spero non ci sia un’esplosione dei costi perché non ce la possiamo permettere".
Dal Partito democratico, il capogruppo Diego Lenzini ha posto l’accento sulla qualità della raccolta: "Adesso si va direttamente al recupero dei materiali senza passare dalla selezione. È fondamentale mantenere la percentuale della qualità della raccolta per evitare di aumentare la quantità di scarti da mandare all’inceneritore e il costo del recupero". Per Lenzini è importante anche mettere a punto un piano di contrasto agli abbandoni, il problema principale. In diversi punti della città non si vedono solo sacchi gialli e blu, ma di tanti colori".
Federica Di Padova ha chiesto "come cambieranno in centro storico i conferimenti di tutto quello che non è plastica: carta soprattutto per chi non ha lo spazio o la condizione di mettere il carrellato interno. Perché il problema in centro storico è legato agli abbandoni, ovvero coloro che conferiscono senza sacchetti in dotazione e quindi contribuiscono alla mancanza di decoro". Andrea Bosi si è detto d’accordo "sul superamento del modello attuale, ma non a dispetto della qualità della differenziata raggiunta fino ad ora. Il rischio evidente è che in un nuovo cassonetto per la raccolta di un materiale venga messo un rifiuto incongruo. Il nuovo sistema ha permesso di individuare 4000 utenze fantasma che erano evasione pura a scapito di tutti gli altri contribuenti". Tra gli alleati, Martino Abrate di Alleanza Verdi e Sinistra rileva invece "l’importanza della condivisione e dell’informazione ai cittadini", con assemblee nei condomini.
Mentre dal gruppo di Modena per Modena Maria Grazia Modena e Vittorio Ballestrazzi in una nota annunciano che "al netto della verifica nel merito di questo metodo per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata e, ancora più importante, la percentuale di riciclo, chiederemo ad Atersir di verificare se questo cambiamento non si configuri come una modifica sostanziale dell’appalto tra Atersir e le tre imprese che lo hanno vinto e di cui Hera è la principale. Quindi prendere in esame la possibilità di riaprire la gara e dividere l’appalto della raccolta da quello dello smaltimento".
Intanto l’assessore all’Ambiente Vittorio Molinari ha indicato gli obiettivi per il 2025: "In primo luogo una mappa degli abbandoni, quindi l’individuazione delle situazioni problematiche, condomini che non pagano la Tari per esempio. Centrale anche la riduzione dei rifiuti, un traguardo da raggiungere nel tempo".
Gianpaolo Annese