MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Coen "I miei quarant’anni in Pronto Soccorso"

Il medico e scrittore sarà ospite lunedì della rassegna ’Ne vale la pena’ a Carpi dove presenta il nuovo libro ’Corsia d’emergenza’

La testimonianza di un medico che per quarant’anni ha operato nel reparto oggi più in crisi della sanità italiana, il Pronto soccorso. Questo è ‘Corsia d’emergenza’, il nuovo libro che Daniele Coen, medico d’urgenza, per quindici anni direttore del Ps dell’ospedale Niguarda di Milano e membro del Direttivo nazionale della Academy of Emergency Medicine and Care, presenterà lunedì alle 21 in Auditorium Loria a Carpi, dialogando con Pierluigi Senatore, nell’ambito della rassegna ‘Ne vale la pena’.

Dottore, come nasce il testo? "Ho scritto tre libri su altri aspetti della medicina dopo avere lasciato la professione. Ora, visto il peggiorare della situazione in Pronto soccorso, ho voluto raccontare la mia storia lunga 40 anni, tra i traguardi e le crisi di questo reparto, per poi, inevitabilmente, inseguire anche i miei ricordi".

Come ha impostato la narrazione?

"Ci sono storie individuali che poi spesso diventano eventi collettivi. Sullo sfondo i cambiamenti del mondo che si riflettono sul lavoro del medico e in particolare di chi opera in Pronto soccorso. Sono quattro le parti: gli aspetti organizzativi del reparto; le vere emergenze, dall’infarto all’ictus, anche per fare capire ai non addetti ai lavori – ecco il mio spirito divulgativo – cosa significa gestire un’urgenza e l’importanza della rete tra territorio, Ps e reparti. La terza è dedicata ai fragili, a chi vive al margine, che si rivolgono al Ps perché non hanno punti di riferimento; infine, la crisi: le ragioni, la ‘fuga’ dai Ps, e qualche possibile soluzione".

Com’è cambiato il Pronto soccorso in quarant’anni?

"In passato era un reparto ‘di passaggio’, poco organizzato, senza un primario, che prestava appunto il ‘primo’ soccorso ma con alle spalle un ospedale con posti letto sempre liberi. Ora invece ha un ruolo centrale per il funzionamento di tutto il sistema ospedaliero, come dimostra la notevole riduzione dei ricoveri, la presenza di un primario, di una scuola di specializzazione, una diagnostica più approfondita e mezzi tecnologici a disposizione, e una équipe dedicata". Nonostante tutto questo, il sistema è in crisi…

"Riflette una crisi più generale. Il Pronto soccorso, che ha fatto grandi passi avanti negli ultimi decenni e resta un riferimento imprescindibile per tutti, è il primo reparto a mostrare i segni di questo tracollo: si riducono i mezzi e le risorse, e la carenza di medici e infermieri non fa che aggravarsi; chi resta è costretto a turni mal pagati e sempre più sfibranti, mentre gli episodi di violenza e le cause civili e penali contro gli operatori registrano un continuo aumento. Ma bisogna agire, perché la sanità pubblica è un bene inestimabile, di cui dobbiamo prenderci cura come di ogni ammalato". [/EMPTYTAG]