REDAZIONE MODENA

"Classi a orario ridotto. Ci sono cattedre scoperte"

La denuncia della Cgil: "Continuano ad arrivare convocazioni all’ultimo minuto". Caos nelle graduatorie: "Docenti sorpassati anche da chi ’acquista’ i titoli".

Il sindacalista della Cgil Claudio Riso

Il sindacalista della Cgil Claudio Riso

Modena, 17 settembre 2024 – Molte classi stanno cominciando con l’orario ridotto perché non è stato possibile coprire tutte le cattedre. Lo denuncia il sindacalista Claudio Riso, segretario del sindacato scuola Flc Cgil commentando l’inizio dell’anno scolastico. "Le convocazioni stanno continuando ad arrivare in questi giorni, e altri sono ancora in attesa. Si tratta di uno scenario preoccupante e che non dà nessuna garanzia: molti insegnanti hanno saputo solo all’ultimo momento in quale istituto saranno collocati".

Il rischio peri docenti – anche per quelli che sono stati assegnati alla destinazione preferita – è di non riuscire comunque ad aver il tempo per pianificare i propri spostamenti".

Un conto – sottolinea Riso – è procedere con largo anticipo, "un altro è trovarsi ad organizzare il tutto con pochi giorni di preavviso. Questa mancata organizzazione ha ulteriormente dilatato le tempistiche e molti insegnanti dovranno così rinunciare – nel migliore dei casi – a una settimana di stipendio. Altri, persino di più perché nel frattempo potrebbero non aver attivato per tempo la Naspi, il sussidio di disoccupazione, in attesa di una convocazione che, mai come quest’anno è stata decisamente tardiva. I bollettini delle graduatorie doveva arrivare ben prima".

A questo si aggiunga il malessere dovuto al fatto che molti docenti precari che insegnavano da molti anni, "si sono visti sorpassare nella graduatoria da persone che hanno frequentato atenei all’estero o università telematiche per acquisire abilitazioni all’insegnamento o specializzazioni. Titoli acquisiti, e acquistati, a suon di migliaia di euro che consentono di passare avanti a docenti che magari hanno maturato esperienza, competenze e continuità ma per coerenza e per etica professionale, hanno scelto di non alimentare questo sistema".

Un processo "oggi legale e addirittura avallato dal Ministero, ma che a nostro avviso non ha niente a che fare col merito, penalizza la qualità della scuola e dell’insegnamento, e danneggia fortemente gli studenti".

g.a.