
L’assessora Federica Venturelli in Consiglio Comunale: "Stiamo costruendo un progetto che integra gli aspetti strutturali come case e aule con sport, cultura e inclusione sociale".
Modena sta costruendo un modello di città universitaria che integra aspetti strutturali (alloggi, aule e servizi) con una visione più ampia che include cultura, sport e inclusione sociale. Modena Città Universitaria pone l’accento sul carattere diffuso del sistema formativo universitario nella città. L’idea stessa di città che trova esemplificazione nel Pug, Piano Urbanistico Generale, vede nella città universitaria uno degli assi di sviluppo; è quindi importante valorizzare la presenza in città dell’Università, rendendola al contempo strumento di rilancio". L’assessora alle Politiche educative e Rapporto con l’Università Federica Venturelli, nella seduta del Consiglio comunale di ieri, ha sottolineato "il rafforzamento del lavoro che Comune e Unimore, insieme, stanno facendo a livello del Tavolo periodico di confronto". L’amministrazione comunale collabora con l’Ateneo "per agevolare la riqualificazione del patrimonio esistente e migliorare la qualità e l’efficienza delle strutture per didattica, ricerca e servizi. È già stato definito il protocollo d’intesa tra Comune e Unimore per la concessione in comodato d’uso gratuito dell’auditorium Beccaria in via Razzaboni. Modena si sta affermando come città universitaria, un progetto che integra sviluppo culturale, sociale ed economico – ha continuato Venturelli – L’attrattività della città poggia sul welfare diffuso, costituito dall’ampia base di associazioni culturali, ambientali, sociali e sportive che integrano i servizi forniti dal pubblico".
Due sono le aree di maggior concentrazione della presenza studentesca in città: nel centro storico, dove si trovano diverse sedi universitarie e servizi agli studenti e nell’area individuata da Policlinico, Campus universitario di via Campi e Dipartimento di Ingegneria, in cui sono localizzati anche alcuni studentati, il Centro sportivo universitario e altri servizi per gli studenti. Altre importanti opportunità sono costituite da Data Center Modena Innovation Hub, Masa Modena Automotive Smart Area, Dast, attività di Its Maker e di ForModena. Inoltre, Comune e Ateneo collaborano con Fondazione di Modena per la realizzazione del Polo culturale S. Agostino che dovrà coniugare innovazione e valorizzazione dei luoghi culturali anche attraverso la ridefinizione di funzioni e strutture universitarie.
"Per ampliare l’offerta abitativa e favorire la diversificazione si punta a individuare alloggi a prezzi calmierati tra quelli sfitti e non utilizzati evitando il consumo di suolo", ha ribadito l’assessora ricordando l’obiettivo del Piano Casa, a cui sta lavorando l’assessorato alle Politiche abitative, di aumentare il numero di immobili nel mercato dell’affitto, non solo attraverso la leva fiscale ma anche con il cambio di destinazione d’uso temporaneo di locali del terziario: “un’innovazione di cui potranno beneficiare anche gli studenti universitari". Mentre per quanto riguarda la situazione attuale, alle residenze universitarie ErGo di via Campi, via Vignolese, via Emilia est e San Filippo Neri, si aggiungono lo studentato Giorgi messo a disposizione da CambiaMo e quelle gestite da altri enti: Collegio San Carlo, studentato Chemin Neuf di via San Marone e ora anche quello di San’Eufemia, mentre sono in corso i lavori per la realizzazione della struttura dell’ex Corni e procede l’iter per quelle di via Bonacorsa e San Barnaba".