Il Circolo del Tennis non va da nessuna parte. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato all’esito dell’udienza che si è svolta martedì, nella quale l’Avvocatura dello Stato, per conto del Demanio Nazionale, ha dichiarato che essendoci trattative tra le parti lo sfratto non verrà eseguito.
Parliamo della nota situazione del Circolo del Tennis, per cui era previsto lo ‘sfratto’ entro il 30 settembre. Il Demanio, infatti, proprietario dell’area aveva rivendicato l’assenza di una vera e propria convenzione con il circolo ma i soci avevano chiesto a gran voce che quello che a tutti gli effetti è un’eccellenza per la nostra città, un patrimonio di tutti non venisse spostato. L’Amministrazione per prima si è interessata alle sorti del circolo. Ieri, in una nota, il direttivo ha così comunicato il passo positivo nella vicenda tra l’associazione sportiva dilettantistica Tennis Modena e il Demanio sull’occupazione dell’area situata in viale Monte Kosica, a ridosso del Novi Sad. "Il Consiglio di Stato ha dichiarato, in sentenza, che non essendoci più il presupposto del periculum in mora non c’è neanche più il presupposto per accogliere la domanda cautelare. Il Consiglio Direttivo a nome di tutti i soci vuole ringraziare il sindaco, tutte le forze politiche modenesi locali e nazionali di ogni schieramento politico, l’Avvocatura dello Stato Nazionale, il Demanio Nazionale e la F.I.T.P. per la grande sensibilità e considerazione dimostrata". Il direttivo ha fatto sapere che ora si lavorerà per l’ottenimento del titolo definitivo. "Accolgo con soddisfazione l’impegno del Demanio e la successiva decisione del Consiglio di Stato rispetto alla vicenda del Circolo del Tennis", afferma il sindaco Mezzetti. "Una decisione che permette di avere i tempi adeguati per risolvere in via definitiva la questione. Ringrazio il Demanio per aver ascoltato le nostre ragioni e l’impegno, non solo dell’Amministrazione Comunale, ma di tutte forze politiche della città – di maggioranza e di minoranza – a difesa di un’importante esperienza che rappresenta anche un presidio di socialità e sicurezza". Infatti da più parti era stato espresso il timore di perdere un presidio importante di sport e socialità, collocato in un’area della città, quella del Novi Sad, che non avrebbe potuto permettersi di trovarsi con uno spazio vuoto e abbandonato.