La Ferrari chiude il terzo trimestre con ricavi netti pari a 1,6 miliardi di euro, in crescita del 6,5% rispetto all’anno precedente "grazie a un forte mix di prodotti e a un maggiore contributo delle personalizzazioni", ma il titolo cede il 7%. Il mercato non apprezza la flessione del 2% delle consegne (3.383): "Una falsa pista" – secondo un report di Bernstein – dal momento che "il calo delle consegne è stato completamente pianificato dalla società e non ha nulla a che fare con la domanda" e "il portafoglio ordini è coperto fino al 2026". Può avere pesato anche l’attesa di un ulteriore miglioramento dei target finanziari che erano già stati rivisti al rialzo lo scorso agosto con la previsione di ricavi oltre i 6,5 miliardi di euro. L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha spiegato agli analisti finanziari che il business plan "procede in linea con le previsioni", grazie anche ai solidi risultati del terzo trimestre e che Ferrari persegue la sua strategia "con fiducia e determinazione". Vigna ha annunciato che la casa di Maranello terrà un capital Market Day nel secondo semestre 2025 "per presentare il nuovo piano industriale con target finanziari, investimenti e lanci di modelli", che sarà in vigore dal 2026 quando scadrà quello presentato nel 2022. I conti del terzo trimestre presentano un ebit adjusted pari a 467 milioni, in crescita del 10,3% rispetto all’anno precedente, con un margine dell’ebit adjusted pari al 28,4% e un utile netto adjusted di 375 milioni (+13%). L’ebitda adjusted è di 638 milioni, in aumento del 7,1% rispetto all’anno precedente.
In Cina, Hong Kong e Taiwan, Ferrari ha registrato nel terzo trimestre un calo delle consegne del 29% a 281 unità. "Sono stato da poco in Cina e ho incontrato i nostri 5 concessionari, non vedono segnali di crisi.