Un giorno dopo un altro, così, e ci troviamo qui dopo 15 giorni. Che cos’è successo in questo piccolo arco di tempo? Molte cose, o niente, si continua a sperare nella pace e si prega per Papa Francesco e i giorni passano così, uno dietro l’altro. Abbiamo festeggiato il Miracolo di San Geminiano in Duomo con la Messa officiata da don Erio, il nostro Vescovo, poi siamo saliti in Comune per l’aperitivo col vice sindaco Francesca Maletti e c’erano quelli della Confraternita di San Geminiano, tanti amici e anche tanti modenesi che volevano ricordare quel momento lontano. E’ il 18 febbraio 1511, il duca estense Alfonso I vuole riconquistare Modena e invia un esercito con a capo Carlo D’Amboise, un guerriero, un duro che assedia Modena. I modenesi guardano terrorizzati quella massa di gente, le macchine da guerra che si preparano ad attaccare le mura, dove le Scolte, i cittadini armati pregano e cantano le loro canzoni in cui invocano San Geminiano che li protegga come ha fatto con gli Unni di Attila e gli Ungari. Gli altri cittadini in Duomo davanti alla statua del Santo illuminata da 1000 candele, quando…ecco! Il generale francese si ferma come impietrito e guarda per aria il volto di un vecchio in armatura e attorno un esercito enorme che urla e si sentono le trombe, il rumore delle armi, il nitrito di centinaia di cavalli ed è preso da un grande terrore e indietreggia, si copre gli occhi e fugge e anche tutti i suoi soldati che hanno avuto la stessa visione e fuggono, cadono, sono calpestati da altri soldati, dai cavalli, si gettano nel Secchia per attraversarlo, ma il fiume è in piena per le piogge e molti annegano, muoiono. Carlo d’Amboise si ferma a Correggio, sta male, ha la febbre e nella notte muore. Però prima si confessa e racconta a fra Angelo di Faenza la sua visione e Modena, ancora una volta è salva. E questo è il miracolo, reale, vero con le testimonianze di quelli che l’hanno vissuto.
Così tutti gli anni per tanti anni lo festeggiamo e anch’io ringrazio il Santo. E i giorni passano, è arrivato Sandrone in piazza e sondo andato a fare le solite fotografie sul balcone. Ma ricordate, è uscito anche il libro ’Io e Sandrone’ da non perdere se si vuole essere geminiani, e per ultimo, ho inaugurato la mostra di fotografie ’Pariglia’ assieme a Giuliano Della Casa, nella galleria Arte su Carte di via Fratelli Rosselli n. 21/25, all’inizio, e mi ripeto: ’Da non perdere!’.
Beppe Zagaglia