REDAZIONE MODENA

Ceo Ferrari attaccato da pirati informatici che gli clonano la voce

I cyber truffatori hanno telefonato a un dirigente spacciandosi per Benedetto Vigna e hanno parlato di un progetto top secret.Truffa subito scoperta

Modena, 28 luglio 2924 – Intelligenza artificiale contro intelligenza umana. Nella casa del Cavallino, però, vince la seconda. Infatti un dirigente della Ferrari ha ricevuto nei giorni scorsi una telefonata da parte del Ceo Benedetto Vigna: una chiamata in cui l’ad annunciava una importante acquisizione(dietro vi era sicuramente la volontà di carpire informazioni importanti e, di conseguenza, denaro). Il dirigente del Cavallino, però, ha capito che qualcosa non andava in quella conversazione, nonostante la voce del Ceo fosse stata abilmente riprodotta e ha smascherato il truffatore.

Il ceo della Ferrari Benedetto Vigna è stato vittima di cyber criminali
Ferrari, il ceo Benedetto Vigna è stato vittima di cyber criminali

Dunque anche la Ferrari ha rischiato di finire nella rete di abili truffatori, professionisti del deepfake che utilizzano l’intelligenza artificiale per convincere gli interlocutori di essere qualcuno che, ovviamente, in realtà non sono. A marzo scorso gli hacker, attraverso l’intelligenza artificiale avevano ricostruito addirittura la voce e il labiale di Piero Ferrari, fingendo che lo stesso parlasse - nell’ambito di una intervista condotta da Fabio Fazio - di un investimento ad alto rischio che avrebbe portato i cittadini a moltiplicare il proprio denaro di almeno dieci volte. “Se non riuscirete, vi rimborserò l’intera somma” - si udiva nella falsa intervista al figlio del Drake, girata in rete per chissà quanti giorni e, ovviamente, bloccata.

I cybercriminali sono quindi tornati in azione nei giorni scorsi quando un dirigente della Rossa ha ricevuto un messaggio su whatsapp in cui l’Ad Vigna parlava di una importante acquisizione. Il numero però non era quello del manager. Poco dopo era però arrivata direttamente una chiamata: l’amministratore delegato insisteva sul progetto top secret ma qualcosa aveva fatto insospettire il dirigente che, a quel punto, aveva agito d’astuzia.

“Ti ricordi che libro ti ho consigliato l’altro giorno’, aveva chiesto quindi a quello che si era presentato come Vigna. Una domanda troppo ‘specifica’ per l’intelligenza artificiale a seguito della quale, ovviamente, la telefonata era stata interrotta. Un attacco dunque respinto al mittente da parte del manager del cavallino che, con Vigna qualche giorno prima aveva parlato del libro di Alberto Felice. Ora è in corso da parte della casa del cavallino un’indagine interna ma è come noto difficile, purtroppo, risalire all’abile cybercriminale che ha alzato la cornetta.

Quel che è certo è che gli attacchi messi in atto dagli esperti del deepfake sono sempre più numerosi e puntano sempre più in ‘alto’ ma, questa volta, sono stati bloccati sul nascere.