
Sempre più sarcinesche Fai
Modena, 24 marzo 2025 – In centro storico (ma non solo) continuano a chiudere le attività commerciali tradizionali e questo è un trend a dir poco preoccupante. Non è raro infatti vedere i cartelli ’vendesi’ o ’affittasi’ sulle vetrine impolverate senza che nessuno si ponga il problema di un centro che si sta desertificando non solo dal punto di vista dei negozi, ma anche dei residenti (ormai è tutto un b&b).
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini, che in centro storico vive, parla di un quartiere che continua a pagare una politica che lentamente lo sta portando alla morte. I dati evidenziano questa continua emorragia sia in termini di residenti che decidono di spostarsi ‘fuori dalle mura’ a causa della difficoltà di convivere con molteplici problematiche, sia in termini di crescita delle attività che abbassano le serrande. Questi numeri sono l’evidenza di quanto, negli anni, la politica delle amministrazioni di sinistra che si sono succedute abbia contribuito attivamente, colpevolmente e in modo significativo a uno spopolamento che mai come adesso rischia di minare il cuore della nostra città".
"La perdita di oltre 137 negozi in un decennio – prosegue Negrini – dovrebbe finalmente aprire gli occhi a una sinistra che continua a ignorare questioni strategiche ormai non più rimandabili. Sicurezza, pulizia, accessibilità, sosta: su tutti questi fronti il fallimento, in centro, è conclamato. Emblematico il caso del parcheggio in San Giovanni del Cantone, rispetto a cui la maggioranza ha bocciato la nostra proposta, negando un’opportunità concreta di migliorare l’accessibilità proprio quando è più necessaria".
"Pedonalizzare senza creare alternative nella fruibilità – aggiunge il capogruppo – vuol dire condannare a morte chi ha attività commerciali che necessitano di un continuo ricambio di utenza per tutta la settimana e non solo nel weekend, quando è chiaro che vi sia più vita in centro storico. Parallelamente, continuare a rendere la vita dei residenti impossibile, con continui problemi di sicurezza, l’aumento delle tariffe ZTL, il mancato garantire una sosta riservata agli stessi, non fa altro che incentivare l’esodo verso l’esterno".
"Occorrono progetti seri in tema di attrattività, che abbiano un contatto concreto con la realtà e che passino anche attraverso incentivi specifici per chi, controcorrente, decide di aprire. In questi giorni stiamo verificando gli incentivi attualmente in campo, così da produrre una proposta di ampliamento e incremento dei fondi. È evidente che ciò che è previsto oggi non basta per fermare un’emorragia che, lo ribadiamo, rischia di diventare irreversibile", conclude Negrini.