FRANCESCO VECCHI
Cronaca

San Cesario, il prefetto chiude un centro accoglienza per migranti

Nella casa gestita dalla cooperativa Caleidos sono state riscontrate gravi carenze igienico e sanitarie. I sei ospiti saranno trasferiti in un'altra struttura

Il prefetto Maria Patrizia Paba (foto Fiocchi)

Modena, 30 gennaio 2019 - Dopo una visita ispettiva sul posto di funzionari della prefettura e dell’Ausl, il prefetto Maria Patrizia Paba ha disposto la chiusura di una struttura di accoglienza per richiedenti asilo in via Bergonzini, a San Cesario sul Panaro.

Nel corso dell’ispezione, riferisce la prefettura, sono state riscontrate gravi carenze igienico e sanitarie. Gli ospiti saranno ora trasferiti in un altro centro di accoglienza. La struttura in questione è una casa di campagna gestita dalla cooperativa Caleidos, dove all’interno si trovavano sei profughi.

A sollevare il caso era stato  anche il consigliere comunale di centrodestra di San Cesario, Luciano Rosi, che ha segnalato alla polizia municipale le condizioni della struttura in questione, dopo un sopralluogo: “Il riscaldamento funzionava in ogni stanza, ma il bagno era in condizioni igieniche pietose. Anche la cucina era molto sporca e - le parole di Rosi - quando ho afferrato una confezione di spaghetti dalla credenza per controllarne la scadenza, un topo mi è corso lungo il braccio e si è rifugiato sotto la stufa. Ho subito segnalato il tutto alla municipale”.

Parole alle quali aveva replicato l’amministrazione comunale di San Cesario: “Poche ore dopo la segnalazione – precisa il Comune di San Cesario – gli agenti hanno effettuato un sopralluogo nell’abitazione insieme a un operatore della cooperativa, ed è stato rilevato che le camere erano pulite, ma anche c’era scarsa cura degli spazi comuni, comunque non in condizioni igieniche emergenziali. Riguardo ai topi, siamo comunque in campagna e la cooperative riferisce di derattizzazioni ogni 4 mesi. Dopo il sopralluogo è stata comunque inviata una relazione alla Prefettura e alla cooperativa, che gestiscono l’accoglienza a livello provinciale".