Assoluzione per l’imputato o, in subordine, il riconoscimento dell’omicidio colposo. E’ quanto chiesto ieri in aula dalla difesa nell’ambito del processo con rito abbreviato nei confronti del rumeno di 21 anni, accusato dell’omicidio in concorso di Alessandro Gozzoli (in foto), il 41enne di Bazzano (nel bolognese) trovato morto all’interno del suo appartamento di Casinalbo il 10 marzo di un anno fa. La vittima aveva mani e piedi legati. Secondo la procura si trattò di un omicidio volontario ma non è così per la difesa che ieri, al termine dell’arringa, ha chiesto appunto l’assoluzione per il giovane oppure che allo stesso venga contestato l’omicidio colposo e non volontario. Il delitto avvenne nell’ambito di un gioco erotico. La procura, giovedì per il 21enne aveva chiesto una condanna a diciotto anni di carcere al netto dello sconto di un terzo della pena previsto dal rito. La sentenza è attesa per il prossimo 20 dicembre. Ricordiamo che a processo, dinanzi alla Corte D’Assise c’è anche l’amico 20enne dell’imputato, che ha scelto appunto il rito ordinario. Dagli accertamenti – coordinati dalla procura era emerso come quella notte i due si fossero recati nella sua abitazione di Formigine. Durante la serata, nell’ambito di un rapporto gli indagati lo avevano immobilizzato bloccandogli le gambe con lacci al letto e legandogli i polsi dietro alla schiena per poi soffocarlo (la morte della vittima, come emerso dall’accertamento autoptico, era infatti legata ad asfissia meccanica acuta). Le indagini condotte nell’immediatezza dall’Arma avevano poi messo in luce come i due giovani si fossero allontanati a bordo della Lancia Y della vittima dopo avergli ripulito l’abitazione, intascandosi carte di credito, il Notebook del 41enne, un portatile e un orologio.
Valentina Reggiani