VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Casa, i poliziotti lanciano l’allarme : "Affitti cari e agenti in difficoltà. Bisogna intervenire in fretta"

Il sindacato Siulp: "Rimangono in caserma, non vivono la città e non riescono a integrarsi . Più di trenta operatori hanno lasciato la provincia per fare rientro in famiglia o in una sede più gradita".

Casa, i poliziotti lanciano l’allarme : "Affitti cari e agenti in difficoltà. Bisogna intervenire in fretta"

Casa, i poliziotti lanciano l’allarme : "Affitti cari e agenti in difficoltà. Bisogna intervenire in fretta"

Modena, 3 luglio 2024 – "Le case ci sono ma costano troppo per un agente di nuova nomina che non arriva a 1500 euro. Quindi i poliziotti restano tutti in caserma, non vivono la città, non si integrano e quando arriva il momento se ne vanno. Un ricambio continuo che certo non fa bene alla sicurezza del territorio". Il grido d’allarme arriva dal segretario provinciale Siulp Modena Roberto Butelli che chiede un piano casa non solo per le forze dell’ordine ma per tutti coloro che rientrano nelle cosiddette helping profession. "C’erano 75 alloggi a disposizione delle forze dell’ordine, costruiti in convenzione con l’allora Ministero dei lavori pubblici e il Comune di Modena. In base alla legge del 92 che non è stata rifinanziata, la convenzione è scaduta e gli appartamenti sono stati messi a prezzo di mercato. Chi ha potuto, pochi, hanno acquistato, altri affittato ai prezzi di mercato ma molti se ne sono andati. Ad oggi ci sono i 5 alloggi di via Forghieri, Ers e basta". Butelli fa presente come il primo luglio molti agenti della Polizia di Stato della provincia abbiano ottenuto il trasferimento per tornare nella città d’origine, oppure verso una sede ritenuta più confacente alle proprie aspettative e scelte di vita. "Maturato il periodo minimo di permanenza, attualmente fissato in un anno per le sedi disagiate (Commissariato P.S. e Distaccamento Polstrada Mirandola e Sottosezione Polstrada Modena Nord) e in due anni per tutti gli altri uffici di Polizia di questa provincia, agenti, sovrintendenti e ispettori possono infatti ottenere legittimamente il trasferimento.

In questa occasione, che riguarda il ruolo degli agenti, saranno ben 32 gli operatori che lasceranno Modena e provincia, per fare rientro a casa o in un’altra sede più gradita – sottolinea –. Poliziotti che saranno ovviamente tutti sostituiti soprattutto da agenti in prova appena usciti dalle scuole di Polizia, i quali probabilmente ripeteranno il ciclo che si conclude per l’appunto il primo luglio: pochissimi anni in questa sede e poi via". Butelli sottolinea come la stragrande maggioranza di chi va via, è a Modena da 2 o 3 anni, tanti altri da appena un anno o poco più come nel caso delle sedi disagiate di Mirandola e di Modena Nord e, molto spesso adducano come motivazione alla richiesta di trasferimento proprio il problema della casa, fondamentale per maturare la scelta di andare altrove. "Due o tre anni di servizio, perlopiù passati lavorando e facendo vita da caserma, senza vivere mai concretamente la città e senza sentirsi parte integrante di questa comunità, ma solo pensando al momento in cui verrà maturata la minima anzianità di sede per poter andar via. Rispetto al passato, quando molti agenti sceglievano di insediarsi a Modena o in provincia per costruirsi un futuro, contribuendo alla sicurezza in maniera più completa e partecipata, oggi vi è una sorta di impoverimento che non può essere affrontato con la semplice sostituzione degli agenti. Il problema riguarda tutte le cosiddette helping profession e le professioni che possono essere definite di pubblica utilità".

Butelli spiega come l’Istat abbia certificato 12mila abitazioni sfitte solo a Modena. "Le richieste di un territorio più sicuro sono in continuo aumento, poiché senza quel baluardo di civiltà non c’è crescita e non c’è benessere; quindi è fondamentale una sorta di "piano casa" che permetta alle forze dell’ordine di restare sul territorio e di viverlo".