Ventiquattro punti in 19 gare, di cui 13 in casa e 11 in trasferta che valgono il 9° posto (in piena zona playoff) in coabitazione con Pineto, Ascoli e Pianese, ma soprattutto +6 sulla zona playout, +12 sull’ultimo posto del Legnago e +11 sul penultimo del Sestri, battute entrambe a domicilio. Il Carpi ha chiuso col colpo grosso in Liguria sabato un girone di andata oltre ogni più rosea aspettativa, che conferma l’ottimo lavoro svolto in estate dalla società biancorossa e quello eccellente sul campo di mister Cristian Serpini. Nonostante le assenze che hanno colpito in questi 4 mesi a turno tutti i giocatori chiave dello scacchiere carpigiano (fermi a lungo Rossini, Calanca, Panelli e Mandelli, gli stop gravi di Forapani e Cortesi e ora quelli a Tcheuna e Verza), il Carpi non ha mai perso la bussola, forte della sua identità di gioco data dal tecnico di Castelfranco in questo anno e mezzo straordinario per risultati e mentalità. I primi due gol col fraseggio palla a terra di Sestri, pur senza il "cervello" Mandelli, ne sono stati l’ennesima riprova per una squadra che fin qui ha sempre risposto alla grande dopo una gara negativa. Lo testimonia il fatto che a parte dopo il ko di Gubbio, quando arrivò la sconfitta interna con la Ternana, le altre 6 sconfitte stagionali sono state seguite da una prestazione sopra le righe. E’ stato così col 2-2 sull’Ascoli dopo il primo ko di Ferrara, il successo sul Pontedera dopo la caduta di Pescara, lo 0-0 con la Lucchese dopo lo stop di Piancastagnaio, ma anche il colpo sull’Arezzo dopo tracollo di Pesaro e gli ultimi due acuti in trasferta negli scontri diretti a Legnago e Sestri dopo gli scivoloni interni con Ternana e Torres. Una dote, quella di sapersi sempre rialzare, che aveva già accompagnato la grande rimonta in D e che ormai, grazie alla mentalità inculcata da Serpini e al grande feeling col gruppo, fa parte del Dna di questa rosa. Conti. Intanto la fine dell’andata è l’occasione per qualche proiezione verso la quota salvezza. Il metro di paragone è il campionato scorso 2023-24 di Lega Pro che conferma come girare a quota 24 sia un’ottima base per staccare il pass salvezza. Nei tre gironi infatti la quota salvezza fu rispettivamente di 43, 40 e 41 punti, quindi al Carpi potrebbe bastare anche chiudere da gennaio a fine aprile con un bottino inferiore ai 20 punti per essere al riparo da sorprese. L’altro dato che spicca è che delle 9 retrocesse ben 8 a fine andata occupavano 3 degli ultimi 4 posti in classifica, con l’unica eccezione della Recanatese che nel girone "B" giro a quota 23 punti al 10° posto, ma poi nel ritorno ne conquistò appena 15, perdendo il playout con la Vis Pesaro.
Davide Setti