di Alberto Greco
A giugno l’inflazione ha inferto ai modenesi una vera stangata. A seguito di un incremento dell’1,4% sul mese di maggio, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) su base tendenziale annua aumenta dell’8,2%. Questo si traduce in un vero e proprio salasso per tasche delle famiglie, in quanto secondo il calcolo effettuato dall’Unione Nazionale Consumatori il rincaro annuo per una famiglia media di quattro persone si tradurrebbe oggi in un maggiore esborso di 1.982 euro. Nell’ultimo mese la previsione di spesa familiare annua è aumentata per un importo pari a 266 euro (1.716 in maggio).
Questo livello di spesa porta la nostra città a peggiorare ancora di più la sua posizione tra le città italiane con più di 150mila abitanti, entrando – in negativo – nella "top ten" delle città col maggior costo della vita, circa 250 euro sopra la media nazionale. Se per prodotti alimentari e bevande analcoliche (8%) la variazione percentuale tendenziale a Modena in giugno secondo Unione nazionale consumatori è stata inferiore alla media nazionale (9%) e regionale (8,9%), e anche per comunicazioni (-3,8%) contro una media del - 3% nazionale e regionale (-3,8%) e istruzione – 0,8% contro un – 0,4% nazionale e un -0,6% regionale, per tutti gli altri comparti l’impennata che si è avuta a Modena è stata superiore alla media nazionale e regionale, compresa la sanità. In Emilia-Romagna fanno peggio solo Bologna (quinta) e Ravenna (settima). "A giugno – conferma l’ufficio statistica del comune di Modena - l’inflazione accelera salendo a livelli che non si registravano dal dicembre 1985. Le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi nell’ambito sia dei beni sia dei servizi. In particolare, energia elettrica, gas di rete, trasporti e alimentari, coadiuvati dai servizi ricettivi, determinano una spinta vigorosa su un’ampia gamma di diffusi beni di consumo".
Continuano a crescere i beni energetici (+5,4%), i beni non regolamentati (+1,7%), affiancati dai beni alimentari (+1,2%), i beni durevoli (+0,9%) e gli altri beni (+0,6%). Stabili i tabacchi. Anche il totale dei servizi accelera rispetto a maggio (+1,3%): nello specifico, segno più per i servizi relativi ai trasporti (+3,1%); servizi ricreativi e culturali (+2,0%); i servizi non regolamentati (+1,4%); servizi relativi all’abitazione (+0,4%) e i servizi vari (+0,2%).
A sostenere l’inflazione locale sono soprattutto la divisione "Trasporti" (+3,5%) per l’aumento del prezzo dei carburanti, che trascina anche un aumento dei servizi di riparazione su automobili e motociclette, la divisione "Servizi ricettivi e di ristorazione" che cresce del +2,7%, la divisione "Abitazione, acqua, elettricità e combustibili" (+2,4%) per i costi energia elettrica e gas di rete, spese condominiali, gasolio da riscaldamento e, moderatamente, affitti. Aumentano oltre la media cittadina anche la divisione "Mobili, articoli e servizi per la casa" (+1,7%) per la salita dei prezzi di mobili e arredi, oltre a grandi elettrodomestici e beni non durevoli, come i prodotti per la pulizia, e i "Prodotti alimentari e bevande analcoliche" (+1,3%).