VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Carcere ’sorvegliato speciale’. Carenze e sovraffollamento record: "Ora più progetti di reinserimento"

Sopralluogo di garanti, sindaco, Maletti e Camporota. Presente Conti: "Presto un protocollo regionale". Allarme dopo i tre decessi, Mezzetti: "Organici insufficienti, questi luoghi calpestano la dignità degli individui"

Mezzetti insieme a Camporota e all’assessora regionale Conti

Mezzetti insieme a Camporota e all’assessora regionale Conti

Modena, 25 gennaio 2025 – E’ finito sotto i riflettori dopo la più sanguinaria rivolta della storia: l’8 marzo 2020 morirono nove detenuti e il Gip – a seguito di denunce di presunte torture ai danni di detenuti – ha disposto nuove indagini che si chiuderanno a breve. La scia di suicidi che si è verificata nell’ultimo mese, però, ha nuovamente riaperto ‘la piaga’ e ora il carcere di Sant’Anna è sorvegliato speciale. Ieri, infatti, gli avvocati penalisti si sono astenuti dalle udienze e, contestualmente, una delegazione della Camera Penale insieme all’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti, al sindaco Mezzetti, alla vicesindaca Maletti, all’assessora Camporota e ai garanti hanno fatto visita al penitenziario. Conti ha ribadito le principali linee del Piano regionale d’azione triennale, il cui obiettivo primario è quello dell’integrazione socio-lavorativa dei detenuti e ha sottolineato ulteriori interventi, tra cui i percorsi di inclusione sociale e abitativa e quelli di assistenza sanitaria. Proprio su questo fronte, la Regione ha destinato un fondo di oltre 18 milioni di euro alle Ausl sedi di istituti penitenziari: 2,6 milioni di euro spettano all’Ausl di Modena. "Le persone che transitano dentro al carcere hanno bisogno di crearsi delle opportunità di futuro per loro e per le loro famiglie – ha affermato Conti –. La Regione ha intenzione di mettere in atto il protocollo carceri che preveda un potenziamento dell’assistenza sanitaria e nello stesso tempo investimenti seri per la formazione e il reinserimento sociale. Non dimentichiamo poi che in una situazione così difficile di sovraffollamento la polizia penitenziaria è tra le forze dell’ordine quella che vive il più alto tasso di suicidi come avviene tra i detenuti".

Il sindaco Mezzetti ha rimarcato: "La struttura dovrebbe ospitare 372 detenuti e ne ospita 576 con una pianta organica del tutto insufficiente sia per la polizia penitenziaria che per educatori, psicologi e sanitari. Questi luoghi – ha sottolineato – non riabilitano perché calpestano la dignità degli individui". L’assessora alla Sicurezza Camporota ha ribadito l’impegno del Comune. "Il problema degli organici lo abbiamo rappresentato al provveditore regionale così come il tema degli educatori e dei magistrati di sorveglianza. Il Comune è impegnato anche nell’ambito del coordinamento del Clepa, per il miglioramento delle condizioni dell’esecuzione della pena nell’incrementare le possibilità di lavoro esterno dei detenuti. Sul lavoro esterno – ha spiegato – l’idea è quella di coinvolgere società e imprenditori per permettere ai detenuti di imparare un mestiere".

Ieri gli avvocati hanno rispettato una giornata di astensione dalle udienze: "A livello nazionale siamo arrivati il 20 gennaio a 99 suicidi in un anno – ha spiegato Roberto Ricco, presidente della Camera Penale – le ragioni sono facilmente intuibili dopo aver toccato con mano per l’ennesima volta i tassi di sovraffollamento modenese. Modena è una Casa circondariale che ne comprende due, visti i duecento detenuti in più a fronte di un personale inadeguato. Altro problema grave: l’impossibilità di accedere agevolmente ai colloqui con i parenti mediante sistemi telematici". L’avvocato Luca Sebastiani, membro dell’Osservatorio Carcere della Camera Penale ha ribadito che: "Quella carceraria è una vera e propria emergenza che da anni le Camere Penali chiedono che entri nell’agenda politica, ed in questo senso non possiamo che apprezzare che il presidente De Pascale abbia scelto di presenziare personalmente alla prima di queste visite". Presenti appunto anche i due garanti, Roberto Cavalieri e Laura De Fazio che hanno riscontrato svariate criticità segnalate alla direzione del carcere: "La sezione che accoglie detenuti a rischio suicidario accertato non è adeguatamente attrezzata – tuonano – dal punto di vista igienico e della corretta sanificazione degli ambienti. In quest’area del carcere, per la carenza di personale, c’è poco controllo e sono presenti fornetti a gas".