REDAZIONE MODENA

Carcere, l’emergenza continua . Un altro suicidio: è il quarto: "Detenuto trovato morto dopo ore"

L’ultimo decesso è quello di un 27enne che avrebbe ingerito una grande quantità di farmaci in cella. La famiglia nomina un legale e chiede chiarimenti. Dal 31 dicembre scorso altri tre reclusi si sono tolti la vita

La recente visita del sindaco Mezzetti al carcere Sant’Anna di Modena.

La recente visita del sindaco Mezzetti al carcere Sant’Anna di Modena.

Modena, 4 febbraio 2025 – Non può essere solo un caso. Il fatto che in un mese quattro persone si siano tolte la vita – tra cui ragazzi giovani che, una volta scontata la pena, avrebbero avuto tutto il futuro davanti – è sinonimo di un grande malessere oltre che di una conclamata emergenza. Ieri mattina è stato trovato morto in una cella del carcere Sant’Anna il quarto detenuto. Un ragazzo di 27 anni, di origine marocchina morto – pare – a causa dell’assunzione smodata di farmaci. Il decesso probabilmente risale alla nottata ma "è stato scoperto ore dopo". A darne notizia è il garante regionale per i detenuti dell’Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri. Sicuramente nelle prossime ore sarà disposta l’autopsia ma quello che si sa è che il giovane, lo scorso 29 gennaio – ha fatto sapere il garante – è stato visto da uno psicologo ed era stato escluso il rischio suicidario lieve ‘rilevato’ in precedenza.

Il 27enne era finito in carcere per il reato di rissa aggravata e pare fosse seguito per uso di sostanze e per patologie mentali. "La famiglia vuole vedere la salma e vuole avere informazioni sulle motivazioni del decesso – afferma il legale dei parenti della vittima, avvocato Tea Federico –. Non sappiamo ancora se sarà disposta l’autopsia: attendiamo notizie e abbiamo fatto le richieste del caso".

Proprio a seguito dei primi tre suicidi in carcere il garante regionale Cavalieri e la garante comunale, Prof. Laura De Fazio, si erano recati in visita nel penitenziario insieme ad una delegazione della Camera penale. La volontà era ed è quella di trovare imminenti soluzioni alla carenza di organico e al sovraffollamento e al sopralluogo era presente anche l’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti che aveva rimarcato l’impegno della Regione in tal senso. I primi tre decessi sono avvenuti tra il 31 dicembre e il 6 gennaio scorso: a togliersi la vita anche Andrea Paltrinieri, l’ingegnere modenese 50enne finito in carcere un anno fa per il brutale omicidio della moglie 40enne Anna Sviridenko. A seguito della morte di Paltrinieri la procura ha aperto un fascicolo – per ora contro ignoti – ipotizzando l’istigazione al suicidio e nei giorni scorsi, a seguito della nomina dei periti, è stata effettuata l’autopsia.

La situazione del penitenziario modenese risulta dunque delicata, tenendo presente anche che recentemente alcuni detenuti hanno incendiato una cella restando gravemente feriti. Non solo: per salvare loro la vita nove agenti di polizia penitenziaria sono rimasti intossicati.

Sulla questione carcere interviene il Pd.

"La situazione di sovraffollamento, carenza di personale e assenza di programmi efficaci di reinserimento è nota da tempo, ma il governo continua a non agire – commentano il capogruppo Pd Diego Lenzini e il consigliere comunale Luca Barbari – e questo ennesimo decesso è la dimostrazione del totale fallimento e dell’inadeguatezza del sottosegretario Andrea Delmastro, per cui continuiamo a chiedere le dimissioni. Di fronte all’assenza di misure concrete per arginare questa strage silenziosa, chiediamo azioni immediate e concrete per garantire sicurezza e rispetto della dignità umana all’interno della nostra casa circondariale quali l’attivazione di protocolli efficaci per la prevenzione del disagio psichico e del rischio suicidario. Ogni morte in carcere è una sconfitta per lo Stato e per il sistema giudiziario, per questo non è più accettabile l’immobilismo delle istituzioni". "I numeri che arrivano da Modena sono preoccupanti: è la conseguenza di una stortura che si aggiunge alle drammatiche condizioni in cui versano tutte le nostre carceri, sovraffollate e fatiscenti" dice Ivan Scalfarotto (senatore Iv).