MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

’Capitolo Due’: "La dolorosa gioia di vivere"

Al teatro Storchi Simon nell’adattamento di Civica: "Commedia ’alta’, ma per ogni tipologia di pubblico".

’Capitolo Due con Aldo Ottobrino e. Maria Vittoria Argenti (Duccio Barbieri)

’Capitolo Due con Aldo Ottobrino e. Maria Vittoria Argenti (Duccio Barbieri)

Una New York di fine anni Settanta dove tutto è intriso di malinconia e umorismo, e quest’ultimo non è solo una difesa contro la prima, anzi talvolta la sottolinea e con leggerezza lascia gli spettatori sguarniti di fronte alla loro caducità. Questo è il fulcro di ‘Capitolo Due’ di Neil Simon, che andrà in scena, da stasera alle 21 a domenica, al teatro Storchi di Modena, con la regia, la traduzione e l’adattamento di Massimiliano Civica, nella produzione del teatro Metastasio di Prato. Sul palco Maria Vittoria Argenti, Ilaria Martinelli, Aldo Ottobrino e Francesco Rotelli.

Civica, questo spettacolo rappresenta un ritorno in scena della commedia dell’arte? "Parto da questo testo bellissimo, uno dei titoli meno frequentati di Neil Simon (‘La strana coppia’, ‘A piedi nudi nel parco’) che rappresenta un punto di svolta nella sua carriera: per la prima volta, infatti, Simon, prende le mosse da una dolorosa esperienza personale, la perdita della moglie, e sceglie la commedia come forma per raccontare storie in cui i protagonisti dicono e fanno cose buffe in contrasto con la tristezza che provano. Ho voluto riportare sul palco uno spettacolo popolare d’arte, che possa essere apprezzato da tutti, anche da chi non ha conoscenza del teatro".

E cosa ne è derivato? "Uno spettacolo che piace a ogni tipologia di pubblico, una commedia ‘alta, ‘intelligente’, la forma perfetta per raccontare le contraddizioni della vita, nel miscuglio tra il comico e il drammatico, per raccontare quella dolorosa gioia che è vivere".

Come è il suo adattamento? "Fedele al testo di Neil Simon. La difficoltà è stata riportare sul palcoscenico i tempi, il ritmo velocissimo della sua scrittura, ricchissima di battute. Al riguardo ho cercato di asciugare il testo, lasciando all’intuizione del pubblico il compito di completare le frasi ironiche e divertenti che poi al tempo stesso servono anche a fare riflettere gli ascoltatori. Simon realizza l’autentica forma di umorismo. Il comico e l’auto ironia sono uno sguardo dolce verso l’essere umano, perché lo considerano nel misto inestricabile di fragilità e forza, bontà e cattiveria, altezza d’intenti e misere cadute".

Un testo fortemente autobiografico… "Sì, che segna un punto di svolta nella carriera di Simon, diverso dai testi della prima maniera (come ‘A piedi nudi nel parco’). Comico e drammatico si fondono, e dà luogo a nuova forma teatrale, il suo ‘capitolo secondo’ della vita. Dopo il dolore per la morte della moglie, l’autore, impazzito per la sofferenza, passati tre mesi conosce un’altra donna e la sposa. Capisce che va contro la morale comune, il buon senso, ma sa anche che è possibile amare due persone con un sentimento esclusivo: siano gli spettatori ad assumersi la responsabilità di questa cosa. Se succede nella vita, si chiede, perché non può accadere a teatro?".