Trovato morto accanto ai binari, nella zona artigianale di Castelfranco Emilia, presumibilmente travolto da un treno. Ma l’assenza di testimoni o tracce rende difficile ricostruire gli ultimi istanti di vita della giovane vittima. Fino alla serata di ieri la salma non era ancora stata identificata: si tratta sicuramente di un giovane, tra i 18 e i 20 anni, apparentemente di origini straniere, forse nordafricano. Non aveva con sè nessun documento al momento del ritrovamento lungo la massicciata ferroviaria, all’altezza di via Torricelli, poco prima dell’ingresso in stazione.
Era circa l’1.10 della notte tra sabato e domenica quando il macchinista del treno regionale Bologna-Parma – partito dal capoluogo a mezzanotte e 46 minuti – ha avvertito un urto sordo, come un sobbalzo. Subito ha fermato il convoglio e fatto una ricognizione insieme ai tecnici a bordo poi, non trovando residui di sangue o altre evidenze di un investimento, e dopo aver verificato che non ci fossero guasti, ha avuto l’ok per ripartire. Contestualmente, ha avvisato la centrale operativa che ha disposto accertamenti su tutta la tratta. Il personale Rfi, giunto subito sul posto, ha ispezionato l’area intorno ai binari e, poco dopo, ha scorto il corpo del giovane.
Immediatamente sono scattate le indagini dirette dalla Polfer di Bologna. L’ipotesi principale è che si sia trattata di una tragica fatalità: il giovane potrebbe essere stato urtato nel tentativo di attraversare i binari, forse nascosto dal buio. E’ possibile che fosse fuori dalla visuale del macchinista, in ogni caso pare sia stato colpito di striscio: ha subito un trauma fatale alla testa. Ma non si può escludere, anche se è improbabile, che fosse già morto, travolto da un treno transitato in precedenza.
Per questo motivo sono state fatte verifiche anche su altri convogli mentre la circolazione sulla tratta è rimasta sospesa alcune ore, fino alle 5. Gli agenti hanno a lungo setacciato la vegetazione intorno che divide l’area artigianale, molti capannoni e qualche casa, dalla ferrovia. C’è solo un piccolo varco, dove l’erba è più bassa, per arrivare ai binari ma è necessario oltrepassare un cancello chiuso da un lucchetto. La vittima potrebbe averlo scavalcato per raggiungere qualcosa o qualcuno, o semplicemente girovagando senza una meta precisa, ma non si può escludere che l’abbia fatto per suicidarsi. L’ipotesi più accreditata resta comunque quella dell’incidente, nessuno l’ha visto buttarsi sotto il treno e le ferite non sono compatibili con un gesto plateale. Nessuno ha sentito urla o richieste di aiuto. Solo una residente ha notato i lampeggianti della polizia in lontananza. "La zona è tranquilla – ripetono tutti –, solo una volta è capitato di vedere dei ragazzini scavalcare la rete e camminare lungo la ferrovia fino alla stazione". A terra rifiuti sparsi e una brandina ma nessuno fa cenno a bivacchi, semmai ogni tanto qualche giovane si è intrattenuto qui fino a tardi, approfittando del fatto che la zona è isolata. E’ possibile che la vittima fosse senza fissa dimora: la speranza per identificarlo è che qualcuno ne denunci la scomparsa. La salma è stata recuperata dal Cif, Consorzio Imprese funebri di Bologna, e poi trasferita alla Medicina legale del Policlinico. Solo gli accertamenti autoptici potranno chiarire il giallo sulla morte. "Queste tragedie lasciano sempre tutti sgomenti. A nome della comunità di Castelfranco esprimo vicinanza nel dolore e le più sentite condoglianze alla famiglia" ha detto il sindaco Giovanni Gargano.
v.s.