Modena, 8 novembre 2024 – Giornata campale per gli autobus. Oggi è in programma lo sciopero nazionale proclamato dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil, Faisa Cisal e Ugl Fna per l’intera giornata e che a Modena riguarderà il personale Seta. Con una mossa irrituale, a schierarsi virtualmente al fianco dei dipendenti è anche il presidente di Seta Alberto Cirelli, che già nelle scorse settimane aveva sorpreso tutti rendendo pubblica l’assoluta assenza di deleghe in capo al presidente dell’azienda ("tutti i poteri sono in mano all’amministratore delegato", Riccardo Roat). Un gesto che ricalca quanto fatto a Firenze ieri dal presidente dell’azienda locale Gianni Bechelli, che sostiene apertamente lo sciopero di oggi. "Non mi voglio di certo sostituire ai sindacati – premette Cirelli raggiunto al telefono – i lavoratori hanno già chi li rappresenta. Resta il fatto che se le richieste stimate da tutti sono pari a 1,6 miliardi e poi ne arrivano ad oggi appena 120 milioni le aziende saranno impossibilitate ad aumentare gli stipendi e migliorare i servizi. Come facciamo a far crescere i salari, anche quelli di secondo livello, se dobbiamo tenere i conti in ordine ma ci arriva meno del 10% di quanto necessario? Come facciamo a trattenere o attirare autisti se poi non abbiamo le adeguate risorse? In un contesto nazionale di utenza ancora inferiore al pre covid?". In assenza, prosegue il presidente di Seta, "di adeguate risorse nazionali stiamo comunque cercando di migliorare il contratto integrativo: le richieste sono legittime. Come facciamo a rispondere se dobbiamo tenere i conti in ordine e contestualmente non ci arriva un euro in più?".
Lo sciopero arriva proprio mentre in Commissione Trasporti è stato bocciato l’emendamento presentato dal Pd alla manovra di bilancio, che proponeva di aumentare a 800 milioni di euro il finanziamento del Fondo nazionale trasporti. Attualmente le risorse disponibili ammontano a 120 milioni. Un pollice verso contro cui si scaglia il sindaco di Modena Massimo Mezzetti: "Ancora una volta il governo e il ministro Matteo Salvini dimostrano che il trasporto pubblico locale non li riguarda. Un atto prepotente e arrogante che colpisce gli enti locali amministrati da sindaci di ogni colore politico e si scarica inevitabilmente sui cittadini che devono però conoscere di chi sono le responsabilità". Per Modena, prosegue il primo cittadino, "è una notizia certamente negativa, ancora di più nell’attuale situazione di Seta. Un adeguato finanziamento del trasporto locale permette alle aziende di poter svolgere la loro funzione di servizio pubblico. In questo modo il sistema non può tenere ed è necessario dirlo con forza".
Una lettura respinta però dal capogruppo di Forza Italia e candidato alle Regionali Piergiulio Giacobazzi: "Mezzetti farebbe bene a rendere conto ai cittadini degli impegni presi poco più di un mese fa, quando di fronte ai gravissimi disservizi del servizio pubblico dovuti anche al deliberato taglio del 30% delle corse, diede un ultimatum a Seta, prospettando anche le dimissioni dei vertici in caso di mancate risposte nell’immediato. Ormai è evidente che le risposte auspicate non sono arrivate, nemmeno dal piano industriale. Il taglio del 30% delle corse, la fuga degli autisti, hanno origine da una pessima gestione locale, che a Modena genera le più gravi criticità. Una gestione che dovrebbe essere la priorità".