REDAZIONE MODENA

Burdese saluta, Donatella Dosi nuovo questore

Emiliana, sarà la seconda donna al comando della polizia modenese: è esperta nei casi di persone scomparse .

Burdese saluta, Donatella Dosi nuovo questore

Modena avrà presto un nuovo questore. Nei prossimi giorni è previsto infatti l’insediamento della dottoressa Donatella Dosi (nella foto), che arriva in Questura a Modena dopo un’importante esperienza al Commissariato persone scomparse a Roma, dove ha lavorato accanto al Vice Prefetto del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, il mirandolese Andrea Cantadori. Il cambio al vertice della Questura modenese avviene a seguito dell’importante nomina a dirigente generale di Pubblica sicurezza dei dirigenti superiori della Polizia di Stato del questore Silvia Burdese, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Donatella Dosi, originaria di Reggio Emilia assumerà dunque a breve l’incarico, tornando nella sua Emilia Romagna. Prima dell’importante incarico nella capitale, nel 2015 l’allora vice questore Dosi era stata trasferita alla Questura di Firenze da quella di Avellino e negli anni – nel corso dei diversi incarichi – sono state particolarmente apprezzate le doti umane e organizzative della dirigente. Doti emerse anche a Bologna dove il prossimo questore di Modena svolgeva le funzioni di capo di gabinetto prima ancora dell’incarico assunto a Firenze. Nei prossimi giorni la nostra città saluterà quindi la dottoressa Burdese, che aveva assunto l’incarico nell’ottobre del 2021 subentrando al dottor Maurizio Agricola. Arrivata direttamente a Modena da La Spezia, Silvia Burdese era stata la prima donna al comando della polizia modenese ed ora la Questura di Modena avrà per la seconda volta una donna al vertice. Originaria della provincia di Cuneo, il questore Burdese si era da subito distinta per le grandi doti umane e professionali. In particolare la dottoressa ha da sempre posto in primo piano la sicurezza della nostra città e, soprattutto, delle nuove generazioni dedicando uno sguardo attento ai giovani, ai fenomeni della devianza giovanile e vigilando sulle aggregazioni violente, cercando sempre nuovi spunti e strumenti per arginarla e per offrire ai ragazzi momenti di confronto e supporto. Particolare attenzione ha riversato anche al contrasto alla violenza di genere, ai reati predatori, allo spaccio, garantendo l’ordine pubblico in occasione delle manifestazioni più delicate, tra cui il corteo con 7mila ravers dello scorso 28 ottobre. v.r.