Gli esteti diranno che il Sassuolo non convince più come convinceva fino a prima di Natale. I realisti hanno di che ribattere obiettando che non convinceranno, i neroverdi, ma vincono. Si impongono, dentro una transizione non semplice - tra gennaio e il Sassuolo poco feeling, da 15 stagioni a questa parte, con sole tre vittorie, fino a ieri, dopo la prima dell’anno – e scappano ancora. Il Pisa gioca stasera, lo Spezia è a -10, ed la prima vittoria del 2025, vista dalla prospettiva di Grosso "è un risultato importante, che ci dice che abbiamo fatto bene". Non benissimo, ok, ma non vale la pena andare troppo per il sottile misurando il cammino della capolista che va oltre un altro ostacolo con numeri – l’attacco resta il migliore del campionato, come il rendimento esterno ed esterno, e pzienza se Spezia e Pisa hanno numeri più importanti in difesa. Mica si gioca sui numeri, la stagione, ma sulla singola partita. E quella dell’Arechi era una partita comunque piena di incognite. "Contro una squadra che ha cambiato molto e si è rinforzata e credo farà bene da qui a fine stagione: noi siamo partiti un po’ sottoritmo, poi abbiamo preso possesso del campo trovando vantaggio e raddoppio, e fossimo stati più Lucidi avremmo potuto far loro ancora più male. Nella ripresa siamo stati bravi a resistere contro un avversario di qualità che ci ha reso le cose difficili", spiega ancora l’allenatore del Sassuolo, cui la partita dell’Arechi ha confermato quanto Grosso sa già. Ovvero che "nulla è scontato, siamo alla metà del cammino e sappiamo bene che ci sarà ancora da combattere su ogni campo e contro ogni avversario".
s. f.