Bozhanaj, questo deve essere il tuo anno

Partendo da trequartista o da esterno destro, l’albanese dovrà cercare di essere protagonista, utilizzando anche il suo tiro da fuori

Uno dei potenziali simboli del Modena adattabile tatticamente a seconda delle situazioni, è proprio Kleis Bozhanaj. Sorride, quasi timidamente, quando gli si chiede se potrà essere il suo anno o lo stagione di nuovo Bozhanaj. Non tanto per la conferma delle sue qualità tecniche, ampiamente mostrate nei tre gol capolavoro con Catanzaro, Reggiana e Lecco e nelle giocate che avrebbero meritato maggior continuità. Il primo anno in canarino (seppur il Modena lo avesse già chiuso nel gennaio 2022, fortemente voluto da Vaira) ci aveva consegnato un ragazzo amante della trequarti, almeno fino all’arrivo di Bisoli. Ricorderete proprio a Lecco, il tecnico aveva scelto di allargare la sua posizione lasciando che partisse da sinistra per convergere al centro e non è un caso che la sua rete nasca da questa dinamica. Ma, la novità più grande, riguarda il lavoro che Bisoli sta facendo in questo avvio di stagione. Per sua stessa ammissione, Bozhanaj l’esterno l’ha fatto e può farlo. Certo, con caratteristiche un pelo diverse da quelle di un tornante puro ma, evidentemente, non è ciò che preme a Bisoli. Con le prerogative dell’albanese, il Modena riesce (teoricamente) a sviluppare meglio la sua azione palla al piede nell’asse con il braccetto (Caldara) e l’interno di centrocampo (probabilmente Magnino) arrivando così sul fondo o negli ultimi venti metri per poi coinvolgere le punto con l’uno-due.

Dall’altra parte, a Bozhanaj servirà applicarsi maggiormente nella fase difensiva perché in questo caso diventa il quinto difensore in linea con il resto del reparto. Tuttavia, la fase di non possesso va fatta in ogni zona del campo quindi diventa un discorso fine a se stesso. La cosa più importante è che il ragazzino apparentemente timido fuori dal campo ma incisivo nel rettangolo di gioco, diventi sempre più centrale nel gioco del Modena. A destra o sulla trequarti. Perché il discorso da fare è sempre il solito ed è anche piuttosto semplice: chi ha i piedi buoni non può non essere messo al centro del villaggio. Bianco aveva iniziato a lavorarci, ma ci voleva tempo. Lui stesso sapeva che sarebbe diventato protagonista anche se inizialmente le sue caratteristiche avrebbero potuto spaccare le partite e poco più. Dici niente, per altro. Catanzaro e Reggiana sono stati 6 punti messi in cascina. Ora, l’esame è davvero arrivato. Con il mirino puntato anche sulla nazionale albanese. Non certo un miraggio per chi ha quelle doti solamente da limare e coltivare giorno dopo giorno.

Alessandro Troncone