C’è una foto che lo vede assieme al Papa e al presidente del consiglio Meloni, in un’altra sta stringendo la mano al presidente americano Biden. E’ lui, Massimo Bottura da Modena, che dopo essere stato eletto miglior chef del mondo, forse come logica conseguenza ha deliziato i capi di Stato al G7, che si è svolto nei giorni scorsi in Puglia.
Le scarpe rosa di Giorgia Meloni sono ‘made in Fermo’
Bottura, partiamo dalla foto che la ritrae insieme al Papa...
“E’ stata una cosa inaspettata. Era tutto finito, stavo caricando le mie cose in macchina, quando alle mie spalle ho sentito un lungo applauso. Mi giro, vedo un’auto scoperta con papa Bergoglio e Giorgia Meloni. Guardo nella loro direzione e vedo la Meloni che mi fa cenno di avvicinarmi. Davanti a me però c’era un esercito di guardie del corpo...”.
Cos’è successo?
“Quando hanno capito che ero stato chiamato, il piccolo esercito si è aperto e mi ha lasciato passare. La Meloni mi ha presentato al Papa, parlando soprattutto del progetto dei refettori, i ristoranti in cui sfamiamo le persone bisognose evitando nel contempo lo spreco di cibo. Papa Francesco ha ascoltato e mi ha detto una cosa che non mi dimenticherò mai”.
Cioè?
“Che ci vorrebbero più persone come me al mondo...”.
Tutto questo dopo aver parlato con il presidente Biden
“Sì, era successo mezz’ora prima. Ero sotto la doccia in camera e ho sentito squillare il telefono. Era lo chef della Casa Bianca: ‘preparati, ti stiamo venendo a prendere’”.
Dove l’hanno portata?
“Dal presidente Biden, che mi ha omaggiato della medaglia del suo mandato, un’onorificenza molto importante. E ha chiesto al suo collaboratore di prendere i miei recapiti, mi vogliono come ospite alla Casa Bianca”.
Riavvolgiamo il nastro e ricominciamo dall’inizio della sua avventura al G7.
“Sì, ricordo ancora l’emozione del primo giorno. Giorgia Meloni mi ha presentato a tutti i capi di Stato, parlando anche dei miei progetti sociali del refettorio e del Tortellante. Macron si ricordava del refettorio di Parigi. E poi è iniziato il lavoro”.
Come’era la sua giornata?
“Per l’adrenalina ero già sveglio intorno alle 4 di notte. Alle 6 in punto ero in cucina con i miei cinque collaboratori. Primo problema: ridurre al minimo i tempi di attesa”.
Come avere risolto?
“Provando per nove ore consecutive il giorno prima. Il mio incarico era limitato al pranzo dei capi di Stato, ma volevo che tutto fosse perfetto”.
Il menù?
“Il primo giorno abbiamo proposto le specialità del Sud Italia e delle coste: si andava dai grissini all’olio d’oliva pugliese al risotto all’aragosta sardo, dal baccalà alla siciliana al pane e pomodoro campano”.
Un po’ di spazio per Modena?
“Sì, il secondo giorno: tortellini in Parmigiano stagionato 36 mesi. Ma anche la parte croccante della lasagna alla bolognese e la pasta al pesto ligure”.
Qualche improvvisazione?
“Nel pomeriggio mi hanno detto che era il compleanno del premier tedesco Scholz. Problema: non gli piacciono i dolci. Così ho creato un piatto con manghi, ananas e frutta rossa a forma di pomodoro per ricreare la bandiera tedesca. Glielo abbiamo portato e gli ho cantato ‘tanti auguri a te’. Mi ha abbracciato. E io torno a casa felice”.