EUGENIO TANGERINI
Cronaca

Bortolamasi, vita da assessore: "Industrie culturali, ci siamo. La sfida sarà renderle attrattive"

"Ho a cuore la città, ex Fonderie ed ex Sant’Agostino sono progetti concreti e ben avviati. Lavoriamo sul recupero di nuovi spazi, anche per decongestionare il centro storico"

Bortolamasi, vita da assessore: "Industrie culturali, ci siamo. La sfida sarà renderle attrattive"

Bortolamasi, vita da assessore: "Industrie culturali, ci siamo. La sfida sarà renderle attrattive"

Modena, 21 luglio 2024 – Non alza mai la voce, il sorriso è appena abbozzato, ha scelto l’understatement come stile politico. Eppure nel suo ufficio in piazza Grande non mancano gli indizi del fuoco che cova sotto la cenere: su una parete la scritta ’Intonare resistenze’, di fronte il ritratto di Socrates, il calciatore brasiliano che gestì in cooperativa la squadra del Corinthians. E sul tavolo la statuina di un mito del basket, Magic Johnson. Ma per avere la prova definitiva bisogna andare al Palapanini o in curva al Braglia: luoghi in cui l’assessore Andrea Bortolamasi diventa tifoso e si permette (finalmente) qualche licenza oltre le righe. In municipio, dove è l’unico della giunta precedente a continuare l’esperienza con il nuovo sindaco Mezzetti, tornano a prevalere i toni pacati.

Assessore, come va la ripartenza?

"L’impatto è positivo, sull’onda lunga del risultato elettorale. Ma le aspettative sono alte: non c’è tempo da perdere nel rispondere ai bisogni e affrontare le fragilità. Don Milani scrisse ‘I care’, mi sta a cuore: è il nostro lavoro".

Un motto poi ribadito, con alterne fortune, da Walter Veltroni. Ma torniamo a lei: mette al centro la prossimità e sta poco in ufficio. Ci riuscirà ancora? L’elenco delle deleghe è lungo: cultura, industrie culturali e creative, turismo, centro storico, promozione della città, sport e politiche giovanili.

"Spero di essere all’altezza. Mi dà forza il fatto di conoscere bene la città in cui vivo da 41 anni. Qui ho studiato, lavorato e costruito una famiglia. La politica è iniziata in quartiere e ho sempre fatto i conti con le preferenze. Quanto alle deleghe, sono trasversali e tutte collegate alla cultura".

L’immagine delle industrie culturali è intrigante: dalla manifattura alla creatività digitale. Non resterà uno slogan?

"In realtà parliamo di cose concrete, come il recupero di ex Fonderie ed ex Sant’Agostino. Mi fa piacere che il sindaco Mezzetti abbia scelto me per questo ambito. Molti interventi di rigenerazione stanno arrivando a termine, il problema è definire chi gestirà gli spazi, studiare progetti attrattivi e sostenibili, valutare il ruolo del Comune in rapporto agli altri attori dell’ecosistema cultura".

A proposito di attori, il ruolo della Fondazione di Modena non è un po’ ingombrante?

"Con la Fondazione di Modena c’è un confronto alla pari, come dimostrano la nascita della fondazione Ago e la firma del protocollo su Modena città dei festival. Si costruisce insieme, ma il compito di programmare spetta

all’amministrazione".

Ago fabbriche culturali, l’eterna incompiuta. Cosa dobbiamo aspettarci?

"L’orizzonte progettuale è definito, c’è chiarezza sull’utilizzo degli spazi. La Fondazione Ago è il gestore, nel 2025 sarà consegnata la parte demaniale della struttura, con i musei anatomici e scientifici. D’ora in poi dovremo ragionare più sui neuroni che sui mattoni: mi auguro che entro il 2029 tutti gli spazi espositivi siano a disposizione della città. Credo molto alla valenza urbanistica del recupero: si allarga il centro storico".

In giunta lei siede a fianco di Giulio Guerzoni, che sarebbe stato il suo principale antagonista se si fossero svolte le primarie per la candidatura a sindaco. C’è qualche imbarazzo?

"Macché. Con Giulio c’è rispetto e piena collaborazione. Gli avversari politici sono altri e si trovano a destra, non dentro il Pd".

A proposito di Pd, come giudica il fatto che la segretaria cittadina Federica Venturelli non si sia ancora dimessa dall’incarico, come richiesto dal sindaco, dopo essere entrata in giunta?

"È un passaggio non facile, l’ho vissuto anch’io. Non do consigli, la segretaria e il gruppo dirigente si confronteranno. È chiaro che le due funzioni – assessore e segretario del primo partito cittadino – sono entrambe totalizzanti. Ho la certezza che prevarrà il senso di responsabilità nel compiere la scelta migliore verso la città, l’amministrazione e il Pd, che è il perno del centro-sinistra".

L’ex presidente della Regione Bonaccini è volato a Bruxelles. Si sente orfano?

"Il telefono squilla spesso: impossibile sentirsi orfani di Bonaccini".

Lei si occupa anche di turismo: c’è un boom di B&B e affitti brevi…

"Tra gennaio e maggio in provincia il numero dei visitatori ha superato quello dei residenti. La crescita del turismo è positiva, ma certi fenomeni vanno regolamentati. Modena non deve diventare una città per pochi, da cui se ne va chi non trova casa".

A quando una grande mostra, con molte migliaia di visitatori?

"Preferisco parlare di mostra grande, più che di grande mostra. Non imitiamo chi compra esposizioni a pacchetto, meglio valorizzare il nostro patrimonio.

Dunque va rafforzata la collaborazione con le Gallerie Estensi, tra l’altro ci stiamo dotando di nuovi spazi espositivi. E poi bisogna puntare su ambiti specifici: siamo città creativa Unesco per le media arts".

Intanto procedono gli eventi estivi. Un primo bilancio?

"Le Notti ducali hanno riempito piazza Roma, altre iniziative stanno avendo successo. Ora bisogna guardare avanti, con cauto ottimismo. Cito Germano Bulgarelli, un grande sindaco: ’Ieri non può sempre essere meglio di domani, altrimenti il futuro muore’".