REDAZIONE MODENA

Biomedicale, l’export continua a crescere

Mirandola, l’analisi di Lapam: ben 75 le imprese attive sul territorio modenese. Ma sono 32 in meno rispetto all’anno del sisma

Mirandola, l’analisi di Lapam: ben 75 le imprese attive sul territorio modenese. Ma sono 32 in meno rispetto all’anno del sisma

Mirandola, l’analisi di Lapam: ben 75 le imprese attive sul territorio modenese. Ma sono 32 in meno rispetto all’anno del sisma

Un’indagine condotta da Lapam Confartigianato mette in luce l’evoluzione del Distretto biomedicale modenese, per gran parte concentrato nell’area mirandolese. Qui, in provincia di Modena – secondo lo studio Lapam – si concentra il 6,1% dell’occupazione nel settore a livello nazionale, con una concentrazione di addetti quasi quattro volte superiore alla media italiana. Segno tangibile della evoluzione che ha interessato il comparto biomedicale modenese è che al primo semestre 2024 risultavano censite 75 imprese attive, vale a dire 14 in meno rispetto al 2019 e 32 in meno rispetto al 2012, anno del sisma. Ma, come noto, il distretto oggi si caratterizza per la presenza di grandi aziende multinazionali distribuiti su più siti produttivi. "Al 2022, dato più aggiornato disponibile – riferito da Lapam – erano attive 238 unità locali in cui lavoravano 4.810 addetti, cresciuti del 23,2% nell’ultimo decennio". Delle 75 imprese, il 57% fabbrica apparecchi medicali per diagnosi e terapie, il 35% apparecchi elettromedicali e l’8% protesi ortopediche. A comporre la filiera distrettuale concorrono anche tante micro, piccole e medie imprese di stampaggio di materie plastiche, meccanica di precisione oltre alla rete di alta formazione costituita dall’ITS biomedicale e dai servizi di ricerca e sviluppo promossi dal Tecnopolo "Mario Veronesi". Altro segnale di vitalità del distretto è il valore dell’export, aumentato nei primi sei mesi dell’anno del +12,2% (+ appena 2,1% quello provinciale) rispetto allo stesso periodo del 2023, tanto da raggiungere i 320 milioni di euro. I primi due mercati di riferimento sono la Germania con +9,6% e gli USA con +22%. "Il futuro – affermano da Lapam Confartigianato – passa da una visione strategica e da un sostegno al comparto che deve partire dalle realtà del territorio ma anche da politiche industriali nazionali. Bisogna tutelare le attività locali, in particolare micro e piccole, che permettono di essere leader nel settore a livello internazionale: ci sono questioni rilevanti che preoccupano il comparto e ci interrogano sul futuro della manifattura, oltre alle note vicende legate al payback sanitario. Un distretto di alta qualità come il nostro resta competitivo solo con investimenti, con norme e leggi a favore delle imprese che tutelino il lavoro degli addetti e degli imprenditori per mantenerlo di eccellenza mondiale".

Alberto Greco