REDAZIONE MODENA

"Bimbo morto, per noi c’è colpa medica"

Sassuolo, la famiglia del piccolo Cirnigliaro si è opposta alla richiesta di archiviazione proposta dalla procura. Ieri l’udienza

"Bimbo morto, per noi c’è colpa medica"

"Noi sosteniamo il mancato rispetto da parte dei sanitari di Sassuolo delle linee guida pediatriche in materia di sepsi. Nei casi di sospetto di choc settico o sepsi si impone al pediatra di trattare il bimbo dal primo minuto in cui lo prende in carico e per i primi sessanta minuti facendo tutta una serie di esami. Dal 61esimo minuto, ovvero dalla seconda ora, invece, le linee prevedono che venga disposto l’immediato trasferimento del paziente pediatrico presso una terapia intensiva pediatrica".

Si è svolta ieri l’udienza di opposizione all’archiviazione proposta dalla procura per il caso del piccolo Gabriele Cirnigliaro, il bambino di due anni e mezzo deceduto il primo marzo del 2023 all’ospedale di Sassuolo, dove era stato portato dai genitori in seguito ad alcuni problemi di salute. Il giudice si è riservato sulla decisione dopo la discussione in aula dell’avvocato della difesa Roberta D’Acquino, che rappresenta i genitori del bambino. "Gabriele è stato tenuto in un reparto di pediatra non attrezzato e nulla è stato fatto rispetto a quanto previsto dalle linee guida", sottolinea il legale. "Per questo ho sottolineato come vi sia responsabilità e come occorra disporre nuove indagini, volte ad accertare, anche attraverso la nomina di un altro consulente di verificare se il bimbo sia stato trattato correttamente dalla seconda ora. Secondo noi no".

Per il decesso del bambino, lo ricordiamo, la procura aveva iscritto sul registro degli indagati, come atto dovuto la pediatra di base e due pediatre dell’ospedale di Sassuolo con l’ipotesi di reato di ‘responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario’ . Al termine degli accertamenti, però, la procura ha escluso responsabilità in capo ai sanitari e recentemente ha depositato la richiesta di archiviazione del fascicolo. Richiesta a cui si è opposta la famiglia. Erano stati i genitori del piccolo a sporgere denuncia ai carabinieri, chiedendo che fosse fatta luce sul decesso di Gabriele che, in base alla documentazione prodotta dalla famiglia, non aveva alcun problema di salute. L’ospedale aveva spiegato che il piccolo era morto per "un arresto cardiaco improvviso".

Il pubblico ministero aveva disposto l’autopsia sul corpo del minore, nominando un medico legale, Lorenzo Marinelli di Ferrara. I genitori del piccolo avevano invece nominato il dottor Corrado Mirco Farioli, medico legale di Reggio Emilia. "C’è un chiarissimo mancato rispetto delle linee guida – conclude l’avvocato D’Acquino - la famiglia si aspetta che venga fatta luce su quanto accaduto". Si attende ora la decisione del giudice.

Valentina Reggiani