GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Bilancio: il tesoretto bloccato. Comune, mani legate sui crediti . Ci sono 30 milioni inutilizzabili

La manovra dovrà fare a meno degli introiti di multe, Imu, Tari accertati ma non ancora incassati. Le risorse avrebbero potuto sterilizzare l’aumento Irpef o finanziare scuole, case protette e strade . .

Il bilancio sarà presentato lunedì in Consiglio

Il bilancio sarà presentato lunedì in Consiglio

E come imbattersi in uno scrigno con un tesoro di 30 milioni di euro dentro, senza avere le chiavi per aprirlo. È la sensazione che si prova in Comune di fronte al crescere del ‘Fondo crediti di dubbia esigibilità’ che "blocca risorse che, al contrario, potrebbero dare ossigeno alla spesa corrente". Una voce del bilancio che sarà presentato lunedì in Consiglio dal sindaco Massimo Mezzetti. Si tratta delle multe, dell’Imu, della Tari, di tutte i crediti accertati, ma la cui riscossione non è stata ancora eseguita. Non per evasione fiscale, ma semplicemente perché non sono ancora arrivate a scadenza e i cittadini non le hanno saldate. Tutto ciò che è accertato ma non materialmente ancora incassato diventa automaticamente di dubbia esigibilità al 100%. E quindi non è utilizzabile.

Mentre prima una parte di queste somme potevano essere comunque iscritte in bilancio e impiegate, da diversi anni non è più possibile: molti Comuni sono finiti in dissesto perché erano arrivati a spendere soldi che non avevano. Per fare un esempio. Immaginiamo, sono cifre di fantasia, che il Comune si aspetta di incamerare un milione di euro in multe, ma sa che storicamente solo l’80% vengono effettivamente pagate. Prima poteva pianificare di ricevere solo 800 mila euro mettendo da parte 200mila euro nel fondo. Oppure, a proposito degli oneri di urbanizzazione, con le costruzioni previste il Comune stimava di incassare 500mila euro, sapendo che spesso alcune persone non pagano, almeno nell’immediato: calcolava una quota di questo importo per il fondo.

Ebbene, lo Stato negli anni ha progressivamente alzato il livello di precauzione fino a imporre che si dovesse accantonare non più solo una percentuale di risorse, ma il 100 per cento, il totale degli ammanchi non ancora incassati.

Risultato? Il Comune di Modena dispone oggi virtualmente di 30 milioni di euro, ma può utilizzarli solo man mano che questi denari entrano effettivamente. Nel frattempo ha le mani legate. Se si pensa che la manovra economica di lunedì ammonta a 8 milioni, si comprende come anche solo sbloccando una parte di questi 30 milioni, diciamo il 10%, si riuscirebbero a fare diverse cose. Un esempio? Si potrebbe sterilizzare l’atteso aumento dell’Irpef. Oppure si potrebbero impiegare risorse per una migliore manutenzione delle strade, per migliorare i servizi per asili e case protette. L’Anci ha già lanciato il suo grido di protesta contro questo eccesso di prudenza: "II peso del Fondo crediti di dubbia esigibilità è ormai sopra i 6 miliardi di accantonamento annuo in Italia. È necessario un intervento straordinario di sostegno alle capacità di riscossione dei Comuni".

Gianpaolo Annese